Palazzo Salvi, poi Bonoris
Architettura:
Il palazzo si trova tra palazzo Beretta e palazzo Tosio e presenta una facciata piuttosto semplice, priva di elementi aggettanti od ornati particolati. Al centro è collocato il semplice portone inserito in un arco a bugnato; le otto finestre del piano terreno e le undici del mezzanino, in parte tamponate, sono inquadrate in stipiti lineari in pietra, mentre le undici aperture del piano nobile sono arricchite da una semplice trabeazione. La superficie della facciata è scandita da quattro lesene interrotte dal marcapiano che corre sotto le finestre del piano nobile e che terminano, senza capitelli, nella cornice che chiude la parte superiore della facciata. Superato il portone si accede all’atrio con colonne gemine che conduce al cortile, chiuso da un muro con fontana neoclassica. Sulla sinistra si trova lo scalone di accesso al piano superiore. L’edificio presenta una pianta a U, composta da corpo di fabbrica principale posto tra la strada e il cortile e da due ali laterali che chiudono la corte interna.
Stefania Cretella
Stefania Cretella, Palazzo Bonoris, già Salvi, in Stefania Cretella (a cura di), Miti e altre storie. La grande decorazione a Brescia. 1680-1830, Grafo, Brescia 2020, pp. 125-126.