Scalone monumentale

Scalone monumentale – Scalone monumentale

 

Gli affreschi che decorano lo scalone monumentale, opera del padovano Costantino Cedini, si presentano oggi in uno stato di conservazione pessimo. Come rileva Tomezzoli (2018, p. 281), ampie porzioni di intonaco sono crollate nelle fasce superiore e inferiore, nonché al centro in corrispondenza delle figure dei Giganti. È oggi assente anche la figura di Nettuno, e lacunose si presentano le finte specchiature marmoree in alto a destra. La superficie pittorica si presenta inoltre completamente alterata e incupita nella resa cromatica. Una fotografia già resa nota da Moschetti (1932) documenta l’affresco nella sua situazione antecedente i crolli più consistenti.

Entro una cornice mistilinea in stucco, stesa ad imitazione del marmo giallo, l’affresco vuole simulare la volta celeste, ospitando al suo interno Giove che fa precipitare i Giganti. Il Padre degli dei si situa in alto, a cavalcioni dell’aquila, nell’atto di scagliare fulmini con la mano sinistra contro i Giganti che precipitano nella parte inferiore della composizione, travolti da pesanti pietre. Un consesso di divinità costella la scena: si riconoscono Diana in veste gialla e Minerva cinta da un corsetto arancione, subito sotto Giove; più in basso Nettuno con un tridente, accompagnato da una figura femminile forse identificabile in Cerere, visto il suo ornamento con spighe. Mercurio, in volo, è ammantato di un drappo bianco.

Il resto del soffitto, al di fuori della figurazione, si presenta suddiviso in riquadri da fasce di finto marmo grigio screziato entro più larghe ripartizioni stese ad imitazione del marmo rosato, accordate lungo le pareti a paraste ioniche scandenti la superficie muraria. Completano la decorazione dell’ambiente due finestre simulate, una con una figura affacciata ormai illeggibile, forse di fattura novecentesca (Tomezzoli 2018, p. 284), e due putti marmorei posti sulla balaustra.

Emanuele Principi

 
Datazione: da: 1766 a: 1769
 
Bibliografia

A. Moschetti, I danni ai monumenti e alle opere d’arte delle Venezie nella guerra mondiale MCMXV-MCMXVIII, Venezia 1932, pp. 673-676; M. Checchi, L. Gaudenzio, L. Grossato, Padova. Guida ai monumenti e alle opere d’arte, Venezia 1961, pp. 440-441; N. Gallimberti, Il volto di Padova, Padova 1968, p. 427; G. Pavanello, Costantino Cedini (1741-1811), in “Bollettino del Museo Civico di Padova”, LXI, 1-2, 1972b, pp. 196-199, 226-227; G. Pavanello, Gli affreschi di palazzo Maldura a Padova, in “Arte Veneta”, XXIX, 1975, pp. 262-264; E. Bassi, Cedini, Costantino, in Dizionario Biografico degli Italiani, 23, Roma 1979, p. 310; L. Puppi e G. Toffanin, Guida di Padova. Arte e storia tra vie e piazze, Trieste 1983, pp. 367-368; G. Fossaluzza, La pittura a Padova nel Settecento, in La pittura in Italia. Il Settecento, a cura di G. Briganti, I, riedizione accresciuta e aggiornata, Milano 1990, p. 165; R. Pallucchini, La pittura nel Veneto. Il Settecento, a cura di M. Lucco, A. Mariuz, G. Pavanello, F. Zava, II, Milano 1995 pp. 276-277; S.C. Martin, Cedini, Costantino (Costantino di Domenico), in Saur. Allgemeines Künstler-Lexikon. Die Bildenden Künstler alle Zeiten und Völker, 17, München-Leipzig 1997, p. 464; G. Pavanello, in Gli affreschi nelle ville venete. Il Settecento, a cura di G. Pavanello, II, Venezia 2011, p. 174, cat. 41; D. Ton, Padova, in La pittura nel Veneto. Il Settecento di Terraferma, a cura di G. Pavanello, Milano 2011, p. 42; A. Tomezzoli, Palazzo Maldura, in “Affreschi nei palazzi di Padova. Il Sei e Settecento”, a cura di V. Mancini, A. Tomezzoli, D. Ton, Verona 2018, pp. 279-299.

 

 
Informazioni sul palazzo
Palazzo Maldura
Padova

Elenco immagini:

Costantino Cedini, Giove fa precipitare i Giganti, 1766-1769 ca.