Sala 4 Sala della Gloria – Palazzo Martinengo Cesaresco
Al termine della galleria si trova una grande sala, detta Sala della Gloria (Sala 4), completamente affrescata con quadrature architettoniche di gusto neoclassico, sebbene con ancora qualche persistenza barocchetta. La complessa quadratura architettonica, arricchita da una straordinaria profusione di elementi decorativi rivela l’abilità del quadraturista attivo all’interno del salone, con ogni probabilità da individiare in Saverio Gandini, tenendo conto delle analogie esistenti tra i motivi a candelabra presenti nelle specchiature del salone in esame e gli elementi decorativi realizzati dall’artista cremonese nella sala del piano terreno di palazzo Averoldi. Le pareti sono scandite da lesene con capitelli ionici: quelle angolari hanno fusto scanalato, mentre le lesene poste lungo le pareti sono decorate con motivi a candelabra a monocromo su fondo blu. Le specchiature tra le lesene, delimitate da cornici con motivo a catena, sono dipinte a monocromo con candelabre e panoplie di armi. La specchiatura della parete confinante con la sala 3 contiene invece uno scorcio della locale piazza del Duomo, con la fontana di Brescia Guerriera, il Broletto e la torre civica. Lo scorcio, posto sopra il camino in marmo giallo, è inserito in una cornice in stucco con girali d’acanto ed è sormontato da un riquadro con panoplia di armi e rami di quercia, sempre in stucco. Le soprapporte sono sostituite da finte trabeazioni con mensole a foglia d’acanto e festone vegetale con fiocco, sopra le quali si innesta un timpano spezzato con conchiglia in rilievo e tralci di foglie. Al centro del timpano campeggia un vaso in bronzo brunito e dorato. Nella zona inferiore delle pareti è dipinta una finta zoccolatura con riquadri marmorei in corrispondenza delle lesene e riquadri con festoni vegetali e nastri in finto rilievo sotto le specchiature.
Sul cornicione che separa le pareti dalla volta si imposta un finto porticato costituito da pilastri polistili con capitelli corinzi: il lato esterno del fusto, rivolto verso la sala, è decorato con motivi a candelabra in monocromo su fondo blu, mentre gli altri sono scanalati. I pilastri poggiano sulla balaustra in finti marmi che delimita il camminamento del porticato e sostengono la trabeazione. Ai quattro angoli si trovano edicole con nicchia emisferica e timpano triangolare. Sul cornicione, fuori dalla balaustra, sono dipinte statue sedute accanto alle edicole e medaglioni posti al centro dei singoli lati, con teste e volute scolpite, cornice interna ovale contenente una figura all’antica in finto rilievo, una ghirlanda di fiori in policromia e frasche dorate. Le volte delle campate della galleria sono ornate con motivi rocaille. Sulla trabeazione che separa il porticato dal centro della volta sono inseriti quattro stemmi con l’aquila dei Martinengo, sormontati da una corona e circondati da armi e bandiere dorate. Al centro della volta, il soffitto dipinto si apre su un cielo coperto di nubi, delimitato da un cornicione quadrato con angoli smussati. Tra le nubi rosate si inserisce il Trionfo dell’Onore, secondo Fausto Lechi, attribuibile a Pietro Scalvini (Lechi 1974, p. 86). La figura centrale, probabilmente un membro della famiglia Martinengo, stringe nella mano destra lo scettro, indossa una corazza dorata ed è avvolta in un manto rosso. Sopra di lei la Virtù, incarnata da una figura femminile alata con un sole sul petto, ritratta mentre solleva la corona d’alloro. Sulla sinistra, la Fama suona la tromba, mentre sulla destra si trovano altre due figure femminili: la Scienza, con il capo alato e uno specchio tra le braccia, e la Ragione, con in mano la sferza e il freno. L’apoteosi è completata da alcuni putti in volo, due dei quali, tenendo una bandiera e uno scudo, allusione al valor militare, fuoriescono dalla scena invadendo illusionisticamente lo spazio reale della sala.
Stefania Cretella
Fausto Lechi, Le dimore bresciane in cinque secoli di storia, Vol. 3: Il Cinquecento nella città, Edizioni di Storia Bresciana, 1974, pp. 86, 91;
Stefania Cretella, Università Cattolica del Sacro Cuore, Istituto Arici, già palazzo Martinengo Cesaresco, in Stefania Cretella (a cura di), Miti e altre storie. La grande decorazione a Brescia. 1680-1830, Grafo, Brescia 2020, pp. 305-306.
Palazzo Martinengo Cesaresco, ora sede dell’Università cattolica e del Collegio Arici – Brescia
Brescia
Elenco immagini:
Decorazione della parete orientale
Decorazione della parete meridionale
Scorcio di Piazza Duomo
Panoplia d’armi
Decorazione della parete settentrionale
Soprapporta
Pietro Scalvini, Decorazione della volta
Pietro Scalvini, Decorazione della volta,
Decorazione della volta
Decorazione della volta
Pietro Scalvini, Medaglione della volta con il Trionfo dell’Onore