Sala 5 Sala degli antefatti della guerra di Troia – Palazzo Martinengo Cesaresco
La prima sala a sera, detta Sala degli antefatti della guerra di Troia (Sala 5), è opera di attribuzione controversa: se per Manzoni e Lechi gli affreschi sono da attribuire al solo Giuseppe Teosa (Manzoni s.d., p. 8; Lechi 1974, p. 89), per Tanzi l’opera sarebbe frutto della collaborazione tra Teosa e Manfredini (Tanzi 1984, p. 95; Tanzi 1985, p. 91); al primo spetterebbero le storie del soffitto e le sopraporte, mentre al secondo si dovrebbe l’invenzione del progetto generale e l’esecuzione della volta e delle specchiature.
Le pareti sono scandite da coppie di lesene sovrapposte, con capitello ionico e fusto scanalato, in parte ornato da cascate di boccioli. Le lesene sostengono un cornicione continuo, posto tra le pareti e la volta, decorato con modanature con diversi motivi di derivazione classica (astragalo a sole perline, kyma di cime di foglie, dentelli e kyma ionico) e un fregio centrale con finti rilievi raffiguranti coppie di grifoni, anfore, girali vegetali. All’interno delle quadrature, poste tra le lesene e circondate da una cornice con meandri, sono raffigurate composizioni a grottesche con animali, mostri, erme, teste, neonati in fasce, tondi e mandorle con vedute e rovine, drappi, rilievi a monocromo con putti, volute e composizioni vegetali, collane e cammei. Lo zoccolo inferiore delle pareti è dipinto con riquadri contenenti una serie di delfini con code intrecciate e foglie. Al centro della parete prospiciente le finestre si trova un grande specchio inserito in una cornice in stucco dipinto, con foglie e fiori stilizzati. Le due sovrapporte raffigurano Orfeo e Diana.
Il soffitto è affrescato con una ricca quadratura architettonica. La cornice esterna è suddivisa da mensole scolpite nella parte superiore con teste e foglie d’acanto. I quattro angoli presentano nicchie circolari contenenti finti vasi in stucco, superfici con motivi a grottesca su fondo blu, cornici con motivo a meandro e fregi con corone d’alloro in monocromo su fondo azzurro. Nei riquadri rettangolari sono invece raffigurati episodi della mitologia greca: il Giudizio di Paride, il Banchetto di nozze di Peleo e Teti, Achille nell’isola di Sciro e il Sacrificio di Ifigenia. La cornice esterna determina un oculo esagonale che dilata illusionisticamente lo spazio, mostrando un soffitto a trompe l’oeil costituito da: cornice a cassettoni; panoplie di strumenti musicali ai quattro angoli; doppia cornice circolare con diverse modanature (meandro, kyma, astragalo a solo sole perline); teoria di sirene con coda a foglie d’acanto alternate a medaglie a mandorla con vasi e statue a monocromo, tra festoni di fiori e nastri; oculo centrale aperto sul cielo, chiuso da un drappo a ombrello fissato al bordo dell’oculo, con foglie sovrapposte a formare il rosone centrale.
Stefania Cretella
Gian Enrico Manzoni, Palazzo Martinengo Cesaresco dell’Aquilone, senza editore, s.d., pp. 8-9; Fausto Lechi, Le dimore bresciane in cinque secoli di storia, Vol. 3: Il Cinquecento nella città, Edizioni di Storia Bresciana, 1974, pp. 89-90, 93; Marco Tanzi, Problemi di neoclassicismo bresciano: Giuseppe Teosa tra committenza religiosa e privata, in “Itinerari”, n. 3, 1984, p. 95; Marco Tanzi, Aspetti della pittura neoclassica in Lombardia tra Rivoluzione e Restaurazione: Giuseppe Manfredini (1789-1815), in “Ricerche di storia dell’arte”, n. 26, 1985, p. 91; Il Palazzo Martinengo Cesaresco dell’Aquilone, Editrice La Scuola, Brescia 2003, pp. 122-127;
Stefania Cretella, Università Cattolica del Sacro Cuore, Istituto Arici, già palazzo Martinengo Cesaresco, in Stefania Cretella (a cura di), Miti e altre storie. La grande decorazione a Brescia. 1680-1830, Grafo, Brescia 2020, p. 306.
Palazzo Martinengo Cesaresco, ora sede dell’Università cattolica e del Collegio Arici – Brescia
Brescia
Elenco immagini:
Giuseppe Manfredini e Giuseppe Teosa, Decorazione delle pareti e della volta, 1797-1799
Giuseppe Manfredini e Giuseppe Teosa, Decorazione delle pareti e della volta, 1797-1799
Giuseppe Mafredini e Giuseppe Teosa, Decorazione delle pareti e della volta, 1797-1799
Giuseppe Teosa, Soprapporta raffigurante Diana, 1797-1799
Giuseppe Manfredini e Giuseppe Teosa, Decorazione della volta, 1797-1799
Giuseppe Manfredini e Giuseppe Teosa, Decorazione della volta, 1797-1799
Giuseppe Manfredini e Giuseppe Teosa, Il giudizio di Paride, 1797-1799
Giuseppe Manfredini e Giuseppe Teosa, Decorazione della volta, 1797-1799
Giuseppe Manfredini e Giuseppe Teosa, Decorazione della volta, 1797-1799