Palazzo Ducale di Mantova, locale sovrastante la sala dei Capitani

Città:
Mantova
Provenienza:
Palazzo Ducale di Mantova, locale sovrastante la sala dei Capitani
Autore:
Ambito di Lorenzo Leonbruno
Titolo:
1. Fregio ornamentale con trofei d’armi e imprese di Federico II Gonzaga, pittura murale staccata, 130,4×137,6 cm, inv. statale 2044
2. Fregio ornamentale con trofei d’armi e imprese di Federico II Gonzaga, pittura murale staccata, 130,3×195,5 cm, inv. statale 2045
3. Fregio ornamentale con trofei d’armi e imprese di Federico II Gonzaga, pittura murale staccata, 130,3×152,2 cm, inv. statale 2046
4. Fregio ornamentale con trofei d’armi e imprese di Federico II Gonzaga, pittura murale staccata, 131×643 cm, inv. statale 2047
5. Fregio ornamentale con trofei d’armi e imprese di Federico II Gonzaga, pittura murale staccata, 130,3×262,7 cm, inv. statale 2048
6. Fregio ornamentale con trofei d’armi e imprese di Federico II Gonzaga, pittura murale staccata, 130,2×190,5 cm, inv. statale 2049
7. Fregio ornamentale con trofei d’armi e imprese di Federico II Gonzaga, pittura murale staccata, 130,2×104,5 cm, inv. statale 2050
8. Fregio ornamentale con trofei d’armi e imprese di Federico II Gonzaga, pittura murale staccata, 130,1×327,7 cm, inv. statale 2051
Museo di Palazzo Ducale
Restauri:
1971 stacco di Assirto Coffani
1967 restauro di Assirto Coffani (AsoMn, anno finanziario 1968, Spese per il restauro, pos.3 rend., Cap. 2546)
1971 restauro di Assirto Coffani (AsoMn, anno finanziario 1971, Spese per il restauro, pos.3 rend., Cap. 2546)
1999 restauro di Roberto Ercolani
Il fregio (figg.1-8), proveniente dalla soffitta sopra la sala dei Capitani, fu messo in luce nel 1967 e rimosso nel 1971. L’intervento venne sollecitato dal Soprintendente Giovanni Paccagnini, per po-terlo conservare nel Museo di palazzo Ducale.
Il 28 ottobre 1967 Assirto Coffani venne incaricato di recuperare una serie di decorazioni ad affre-sco, presenti in alcuni ambienti della Corte Nuova, sovrastanti le sale del piano nobile. I locali, «in pieno stato di abbandono da oltre un secolo», erano stati ridotti ad uso di soffitte, provocando la perdita di oltre la metà degli affreschi originali (doc.1). Le pitture rimanenti si presentavano in condizioni precarie, staccate dal muro o coperte da numerosi strati di intonaco: l’umidità, causata dalle infiltrazioni dai tetti, e gli intonaci sollevati in più punti rendevano necessario intervenire con un restauro. I lavori furono promossi dal Soprintendente Paccagnini e si conclusero entro il 27 luglio 1968: vennero restaurati circa 465 mq, per una spesa complessiva di 5.500.000 lire (doc.4). Alcune fotografie documentano i lavori di scoprimento all’interno della sala: gli affreschi vennero progressivamente liberati dagli intonaci sovrapposti e restaurati; le pitture venute alla luce presen-tavano numerose lacune e i segni delle martellature a cui erano state sottoposte prima di essere co-perte da nuovo intonaco (figg.9-12).
Le fotografie, conservate nell’archivio della Soprintendenza, permettono di ricostruire la disposi-zione degli affreschi all’interno della sala. Le pitture erano collocate su tre pareti (A, B, C). Sulla parete A, fra le due finestre, vennero alla luce una lunga porzione di fregio ed un affresco di di-mensioni più contenute (inv.2047, inv.2050; figg.13-16). Sulla parete B emersero altre decorazioni, separate da un’apertura (inv.2051, figg.17-18; inv.2046, inv.2045, figg.19-20). Una porzione piutto-sto ampia emerse all’angolo con la parete C (inv.2048; figg.21-22), sulla quale furono trovate altre pitture (inv.2049, inv.2044).
Gli affreschi vennero strappati nel 1971 da Assirto Coffani, dietro un compenso di 1.800.000 lire (doc.5; doc.6). Il contratto fu firmato il 25 maggio 1971 e i lavori si conclusero entro il 27 ottobre dello stesso anno (doc.8). Il fregio, attribuito a Giulio Romano, si estendeva su una superficie di circa 23 mq. Fu rimosso dalle pareti, riportato su tela e restaurato; dopo la pulitura, gli affreschi vennero montanti su telati rigidi in metallo leggero e fu eseguita l’integrazione pittorica delle la-cune di colore (doc.7; figg.23-27).
Le pitture decoravano un ambiente di grandi dimensioni, appartenente al primo appartamento di Federico II. Sopra un architrave, decorato con un festone vegetale, si susseguono armi, armature, scudi, elmi, vessilli e castelli; agli angoli lo spazio era scandito da dei pilastrini con tabule ansate e nastri fluttuanti. Come osserva Stefano L’Occaso, evidenziando la qualità del fregio, «non vi è un unico modulo o cartone ripetuto o ribaltato» (L’Occaso 2011, p.157, catt.109-116). Sopra uno scu-do è possibile riconoscere l’impresa araldica del Monte Olimpo di Federico II, accompagnata dal motto “FIDES”. Osservando le impronte degli affreschi ancora visibili nel sottotetto, è possibile ipotizzare che un tempo il soffitto del piano nobile si trovasse ad un livello inferiore: il fregio, in-fatti, doveva trovarsi ad una altezza maggiore rispetto al piano di calpestio (L’Occaso 2011, p.157, catt.109-116; Valli 2014, p.217, 498). Le quote attuali riflettono i lavori eseguiti successivamente per il duca Guglielmo, negli anni Settanta del Cinquecento. Il fregio è suddiviso in otto porzioni. Molto probabilmente venne eseguito nel terzo decennio del Cinquecento, in occasione della cam-pagna decorativa diretta dal pittore Lorenzo Leonbruno (L’Occaso 2011, p.157, catt.109-116). Nel 1999 è stato restaurato da Roberto Ercolani.
Lia Passarini
Documenti:
Doc.1
Mantova, 8 maggio 1967. Perizia di spesa firmata dal Soprintendente Giovanni Paccagnini
Il Soprintendente calcola la spesa complessiva per lo scoprimento e il restauro degli affreschi esistenti nella Corte Nuova, nei locali sovrastanti «le sale dei Capitani, dei Marchesi, dei Cavalli, di Ganimede, di Apollo e del Tasso». La somma stimata per l’intervento è di 5.500.000 lire, calcolando sia il costo dei materiali che quello della manodopera.
AsoMn, anno finanziario 1968, Spese per il restauro, pos.3 rend., Cap. 2546
Doc.2
Mantova, 28 ottobre 1967. Contratto firmato dal restauratore Assirto Coffani e il Soprintendente Giovanni Paccagnini
Assirto Coffani si impegna a restaurare le decorazioni ad affresco, dietro un compenso di 5.500.000 lire. La superficie complessiva è di 464,96 mq.
AsoMn, anno finanziario 1968, Spese per il restauro, pos.3 rend., Cap. 2546
Doc.3
Mantova, 27 luglio 1968. Fattura firmata da Assirto Coffani ed inviata alla Soprintendenza alle Gallerie di Mantova
Assirto Coffani invia alla Soprintendenza di Mantova la fattura relativa al restauro eseguito. Sono stati rimossi gli intonaci rustici sovrapposti agli affreschi e le scialbature a calce dalle superfici originali. Dopo il consolidamento delle zone con intonaco staccato dal muro, è stata eseguita la pulitura e il fissaggio della superficie pittorica. Infine, sono state intonacate le lacune.
AsoMn, anno finanziario 1968, Spese per il restauro, pos.3 rend., Cap. 2546
Doc.4
Mantova, 27 luglio 1968. Certificato di collaudo firmato dal Soprintendente Giovanni Paccagnini
Il Soprintendente esamina ed approva il lavoro eseguito da Assirto Coffani e dispone di procedere al pagamento pattuito.
AsoMn, anno finanziario 1968, Spese per il restauro, pos.3 rend., Cap. 2546
Doc.5
Mantova, 11 maggio 1970. Perizia di spesa firmata dal Soprintendente Giovanni Paccagnini
Il Soprintendente calcola la spesa complessiva per la rimozione e il restauro del fregio ad affresco rinvenuto nella soffitta della Corte Nuova di Palazzo Ducale. La somma stimata è di 1.800.000 lire.
AsoMn, anno finanziario 1971, Spese per il restauro, pos.3 rend., Cap. 2546
Doc.6
Mantova, 25 maggio 1971. Contratto firmato dal restauratore Assirto Coffani e il Soprintendente Giovanni Paccagnini
Assirto Coffani si impegna ad eseguire la rimozione e il restauro del fregio ad affresco, dietro un compenso di 1.800.000 lire. La superficie complessiva è di 23 mq.
AsoMn, anno finanziario 1971, Spese per il restauro, pos.3 rend., Cap. 2546
Doc.7
Mantova, 27 ottobre 1971. Fattura firmata da Assirto Coffani ed inviata alla Soprintendenza alle Gallerie di Mantova
Assirto Coffani invia alla Soprintendenza di Mantova la fattura relativa alla rimozione e al restauro eseguito. I frammenti del fregio sono stati riportati su tela e sistemati su apposti telai; dopo la pulitura è stata eseguita l’integrazione pittorica delle lacune.
AsoMn, anno finanziario 1971, Spese per il restauro, pos.3 rend., Cap. 2546
Doc.8
Mantova, 27 ottobre 1971. Certificato di collaudo firmato dal Soprintendente Giovanni Paccagnini
Il Soprintendente esamina ed approva il lavoro eseguito da Assirto Coffani e dispone di procedere al pagamento stabilito.
AsoMn, anno finanziario 1971, Spese per il restauro, pos.3 rend., Cap. 2546
Bibliografia:
S. L’Occaso, Museo di Palazzo Ducale di Mantova. Catalogo Generale delle collezioni inventariate. Dipinti fino al XIX secolo, Mantova 2011, p.157, catt.109-116; L. Valli, Palazzo Ducale di Mantova. La metamorfosi architettonica del Palazzo in Museo (1887-1938), Tesi di dottorato in Conservazione dei Beni Architettonici, relatore prof. Paolo Carpeggiani, correlatore prof. Alberto Grimoldi, Politecnico di Milano, 2014, p.217, 498.
Elenco immagini:
1. Fregio ornamentale (inv.2044) fotografia delle odierne condizioni conservative.
2. Fregio ornamentale (inv.2045) fotografia delle odierne condizioni conservative.
3. Fregio ornamentale (inv.2046) fotografia delle odierne condizioni conservative.
4. Fregio ornamentale (inv.2047) fotografia delle odierne condizioni conservative.
5. Fregio ornamentale (inv.2048) fotografia delle odierne condizioni conservative.
6. Fregio ornamentale (inv.2049) fotografia delle odierne condizioni conservative.
7. Fregio ornamentale (inv.2050) fotografia delle odierne condizioni conservative.
8. Fregio ornamentale (inv.2051) fotografia delle odierne condizioni conservative.
9. La soffitta soprastante la Sala dei Capitani, prima della rimozione degli intonaci.
10. Il fregio durante le operazioni di scoprimento (1971).
11. Fotografia della parete A, durante le operazioni di scoprimento (1971).
12. L’affresco (inv.2047, parete A) durante le operazioni di scoprimento.
13. La parete A (inv.2047) dopo lo scoprimento e la pulitura.
14. Particolare dell’affresco (inv.2047) dopo lo scoprimento e la pulitura.
15. Particolare dell’affresco (inv.2047) prima dello strappo.
16. L’affresco (inv.2050, parete A) prima della rimozione.
17. L’affresco (inv.2051, parete A) prima della rimozione.
18. Affresco (inv.2051, parete B) prima della rimozione.
19. L’affresco (inv.2046, parete B) prima della rimozione.
20. L’affresco (inv.2045, parete B), prima della rimozione.
21. L’affresco (inv.2048, parete B) prima della rimozione.
22. L’affresco (inv.2048, parete C) prima della rimozione.
23. L’affresco (inv.2047) in seguito allo strappo.
24. L’affresco (inv.2050) in seguito allo strappo.
25.L’affresco (inv.2051) in seguito allo strappo.
26. L’affresco (inv.2045) in seguito alla rimozione.
27. L’affresco (inv.2048) in seguito allo strappo.