Battistero

Battistero




Città:
Mantova

Provenienza:
Battistero

Autore:
Artista lombardo-emiliano

Titolo:

Madonna con il bambino, san Giovanni Evangelista e un devoto

Tecnica e misure:
pittura murale staccata, 130,3x114,8 cm

Ubicazione:
Museo di Palazzo Ducale

Inventario:
inv. Generale 12508; inv. Statale 104188

Restauri:

1958(?) stacco dell’opera a cura di un estrattista ignoto
1969 Assirto Coffani

La pittura murale raffigurante la Madonna con il bambino, san Giovanni Evangelista e un devoto entrò a far parte della collezione conservata presso Palazzo Ducale di Mantova nel 1993, anno in cui il frammento viene inventariato dalla Soprintendenza con secondo un’indicazione di provenienza errata. Inizialmente, infatti, si era ritenuto che il lacerto facesse parte del gruppo di pitture provenienti dalla campagna di stacco realizzata quello stesso anno nel quartiere di Bellalancia, inserendo erroneamente l’opera nel novero dei frammenti rimossi dagli edifici del quartiere mantovano (Bazzotti 1993, p. 270; L’Occaso 2011, p. 95). L’affresco proveniva viceversa dall’antico battistero medievale costruito nei pressi della chiesa di Santa Speciosa o di San Paolo, all’epoca probabili sedi della cattedrale cittadina (L’Occaso 2005, 2005, pp. 254-255, nota 139; L’Occaso 2011, p. 95). I più recenti studi stilistici sull’opera attestano una cronologia di realizzazione da ascriversi al quarto decennio del Trecento, dal momento che il battistero risulta abbandonato, almeno in parte, subito dopo il trasferimento della sede della cattedrale nella chiesa di san Pietro in epoca romanica; sarebbe quindi difficile ipotizzare la realizzazione di un apparato decorativo dopo il XIV secolo (L’Occaso 2011, p. 96).
L’opera nella fotografia storica (fig.1) – conservata nell’archivio del museo di palazzo Ducale – presenta un avanzato deperimento della pellicola pittorica, con diffuse cadute dovute, verosimilmente, al traumatico stacco eseguito da un estrattista ignoto nel 1958. Il Sovrintendente Giovanni Paccagnini, in una perizia trasmessa al Ministero dell’Istruzione (doc.5) segnala uno stato conservativo molto precario dell’opera prima dell’intervento di restauro, evidente nella compromissione della pellicola pittorica, attaccata da muffe e da salnitro e in molte zone sollevata dal supporto. Questi elementi hanno portato l’opera, nel tempo, a riportare gravi annerimenti e alterazioni di colore (doc.5). Il Sovrintendente auspica, dunque, la sostituzione del supporto rigido in legno e l’applicazione di un nuovo telaio leggero in metallo, che potesse alleggerire le tensioni sulla superficie pittorica.
La pittura fu interessata nel 1969 da un intervento di restauro commissionato dalla Soprintendenza ad Assirto Coffani (doc.2 e 3) che aveva previsto un’operazione di risarcimento delle vaste lacune, con la reintegrazione parziale di esse attraverso campi cromatici monocromi (doc.1). Il restauratore decise di intervenire largamente anche sulle quattro figure, completando le parti fortemente danneggiate con pesanti pennellate di colore non filologiche rispetto allo stile dell’opera originaria (fig.2).

Giulia Adami



Documenti:

Doc. 1
Mantova, 11 ottobre 1968. Contratto tra la Soprintendenza alle Gallerie delle province di Mantova, Cremona e Verona e Assirto Coffani.

Contratto per la commissione del restauro di 11 frammenti di affresco ad Assirto Coffani per unn ammontare di 680.000 lire.
ASoMn, anno finanziario 1969, pos.3, cap.2546

Doc. 2
Mantova, 24 novembre 1969. Preventivo di restauro n.11 frammenti di affresci dei secc. XIII-XIV e XV.

Il restauratore Assirto Coffani stila un preventivo delle spese di restauro di 11 frammenti di pittura murale per un totale di 680.000 lire. Le operazioni eseguite sono il consolidamento e la pulitura della superficie pittorica, l’intonazione delle lacune, la rimozione dei vecchi supporti in tela e l’applicazione di nuovi telai in metallo leggero.
ASoMn, anno finanziario 1969, pos.3, cap.2546

Doc. 3
Mantova, 24 novembre 1969, Certificato di Collaudo

Certificato di collaudo emesso dal Soprintendente Giovanni Paccagnini per l’autorizzazione al pagamento del restauratore Assirto Coffani di 680.000 lire.
ASoMn, anno finanziario 1969, pos.3, cap.2546

Doc.4

Mantova, 21 maggio 1969. Riproduzione ordine di accreditamento

Il Ministro dell’Istruzione comunica ad Assirto Coffani l’avvenuto pagamento della cifra di 680.000 lire da lui richiesta per il restauro degli 11 frammenti di Palazzo Ducale a Mantova con allegata la perizia di spesa e la relazione finale sull’opera firmata dal Sovrintendente Giovanni Paccagnini.
ASoMn, anno finanziario 1969, pos.3, cap.2546

Doc.5
Mantova, 15 giugno 1969. Perizia degli affreschi trasmessa dal Sovrintendente Giovanni Paccagnini al Ministero dell’Istruzione.

Giovanni Paccagnini stila una perizia che indica lo stato conservativo compromesso dell’opera prima dell’intervento di restauro, con una pellicola pittorica attaccata da muffe e da salnitro e in molte zone sollevata. Questi elementi causarono annerimenti e alterazione di colore molto evidenti. Il Sovrintendente auspica dunque la sostituzione del supporto rigido in legno e l’applicazione di un nuovo telaio leggero in metallo.
ASoMn, anno finanziario 1969, pos.3, cap.2546



Bibliografia:

U. Bazzotti, Mantova, in La pittura in Lombardia. Il Trecento, Milano 1993, pp. 265-294; S. L’Occaso, Fonti archivistiche per le arti a Mantova tra Medioevo e Rinascimento (1382-1459), Mantova 2005; S. L’Occaso, Museo di Palazzo Ducale di Mantova. Catalogo generale delle collezioni inventariate. Dipinti fino al XIX secolo, Mantova 2011, pp. 95-96, cat.12.



Elenco immagini:

1. L’opera prima dell’intervento di Assirto Coffani del 1969.


 

2. L’opera dopo dell’intervento di Assirto Coffani del 1969.