Salone delle adunanze – Palazzo Tosio

Le porte del lato nord della galleria conducono nell’ala settentrionale del palazzo, sempre allestita durante gli interventi di Basiletti. Il primo ambiente che si incontra è detto Salone delle adunanze (Sala 2), ed è formato dall’unione di due sale distinte, che presentano differenti pavimenti e affreschi nei soffitti, mentre la tappezzeria rossa che riveste le pareti di tutta la sala risale al 1926-1927. Il soffitto della prima metà della sala è dominato da una finta cupola in monocromo grigio inserita in un soffitto con cassettoni a losanga. Lo spazio tra la cassettonatura e la fascia circolare della cupola è occupato da leonesse e girali di pampini d’uva in monocromo su fondo ocra. La fascia circolare presenta un delicato fregio a grottesche, con girali d’acanto, drappi e sirene senza braccia con coda a foglie d’acanto, separate da quattro tondi con putti e figure femminili all’antica. La superficie della cupola emisferica è dipinta a cassettoni ottagonali con rosone. La quadratura architettonica è circondata da una fascia con motivi vegetali e girali d’acanto su fondo verde acqua, interrotti da riquadri con fiore in monocromo su fondo oro. Le tele delle soprapporte, realizzate da Basiletti e in parte rifatte da Arturo Castelli, rappresentano soggetti classici: Le tre Parche; ???; Venere, Adone e Cupido.
La composizione del soffitto della metà successiva riprende lo stesso schema del primo e il medesimo riquadro centrale con finta cupola. La fascia circostante è invece più ricca ed è eseguita con colori vivaci e brillanti. I riquadri angolari fingono delle nicchie con bruciatori dai quali fuoriesce del fumo, mentre quelli lungo i lati, delimitati da tralci d’uva a monocromo su fondo blu, fingono drappi bianchi dipinti con grottesche (erme, putti, drappi, collane di perle rosse, girali d’acanto, sfingi, serpenti, motivi vegetali, centauri, leonesse con i cuccioli, rilievi all’antica, mostri e creature fantastiche, canestri di fiori e di frutta, anfore, spighe di grano) e due lunette a paesaggio. Entrambi i soffitti sono ascrivibili a Giuseppe Manfredini. Le tele delle soprapporte, sempre di Basiletti, raffigurano: La madre dei Gracchi; Pericle e Asperia; Faone e Saffo.
Stefania Cretella, Ateneo di Brescia, Accademia di Scienze Lettere ed Arti, già palazzo Tosio, in Stefania Cretella (a cura di), Miti e altre storie. La grande decorazione a Brescia. 1680-1830, Grafo, Brescia 2020, p. 39.

Brescia
Elenco immagini:
Giuseppe Manfredini, Veduta della volta, 1810-1846
Giuseppe Manfredni, Decorazione della parte orientale della volta, 1810-1846
Giuseppe Manfredini, Dettaglio della decorazione della parte orientale della volta, 1810-1846
Giuseppe Manfredini, Dettaglio della decorazione della parte orientale della volta, 1810-1846
Giuseppe Manfredini, Decorazione della metà occidentale della volta, 1810-1846
Giuseppe Manfredini, Dettaglio della decorazione della metà occidentale della volta, 1810-1846
Giuseppe Manfredini, Dettaglio della decorazione della parte occidentale della volta, 1810-1846
Luigi Basiletti, Le tre Parche, 1810-1846
Luigi Basiletti, Soggetto sconosciuto, 1810-1846
Luigi Basiletti, Venere, Adone e Cupido, 1810-1846
Luigi Basiletti, La madre dei Gracchi, 1810-1846
Luigi Basiletti, Pericle e Asperia, 1810-1846
Luigi Basiletti, Faone e Saffo, 1810-1846