Andloviz, Società Ceramica Italiana di Laveno, Vasi anni cinquanta

Descrizione e notizie storico-artistiche: Come evidenziato da Enzo Biffi Gentili nel suo saggio dedicato alla “commedia ceramica” di Guido Andloviz, la produzione dell’architetto gradese degli anni cinquanta sembra condensare alcuni dei motivi più caratteristici di quel periodo, facendo propria la forma a clessidra di Fausto Melotti, le asimmetrie bicrome di Antonia Campi e gli andamenti plissettati di Giovanni Gariboldi. Questi stilemi vengono rielaborati da Andloviz per creare un proprio linguaggio distintivo, permeato da una vivacità e intuitività progettuale ancora fresche e brillanti (Guido Andloviz designer e direttore artistico per quarant’anni di ceramica industriale italiana: 1923-1961, catalogo della mostra (Grado e Trieste, 1 maggio – 31 agosto 1995), Edizioni della Laguna, Monfalcone, 1995, p. 27).
Nel vaso 5269, per esempio, ritroviamo la forma a clessidra melottiata, sebbene la strozzatura tra le due parti venga spinta verso il basso e la metà inferiore venga trasformata in un piede che simula le increspature di un tessuto, che si propagano idealmente nella piega più profonda del corpo conico superiore. I colori piatti e smorzati in tonalità pastello sono i medesimi adottati in quel periodo dalla Campi nelle sue creazioni presso la medesima manifattura. Il legame con la Campi emerge anche nel piccolo vaso in smalto rosso, semplificazione del modello a doppia bocca 5271, in particolare nelle linee asimmetriche e arrotondate, sebbene più controllate e razionali rispetto al libero fluire delle forme campiane.
La caratteristica distintiva del vaso 5513 è invece da ricercare nella lavorazione a scanalature stilizzate della parte superiore, che contribuiscono a trasformare le linee curve del corpo piriforme in un collo a sezione quadrata. In questo caso, il modello di riferimento sembra essere Giovanni Gariboldi, come dimostra il confronto tra il vaso di Andloviz e il modello 6594 presente nel catalogo della Richard-Ginori, stampato nel gennaio 1938.
Stefania Cretella
Vasi 5269: Il decoro in tavola. Forme e colori di Guido Andloviz, catalogo della mostra a cura di Anty Pansera, Mariateresa Chirico (Milano, Museo Bagatti Valsecchi, 10 maggio – 3 luglio 2011), Allemandi, Torino 2011, p. 116, fig. 54
Vaso 5513: Il decoro in tavola. Forme e colori di Guido Andloviz, catalogo della mostra a cura di Anty Pansera, Mariateresa Chirico (Milano, Museo Bagatti Valsecchi, 10 maggio – 3 luglio 2011), Allemandi, Torino 2011, p. 113, fig. 51
Elenco immagini:
Guido Andloviz, per la Società Ceramica Italiana di Laveno, Vasi 5269, anni cinquanta, terraglia a colaggio, collezione privata
Marchio del vaso 5269 di Guido Andloviz per la Società Ceramica Italiana di Laveno
Società Ceramica Italiana di Laveno, Vasetto, anni cinquanta, terraglia a colaggio, h 12,5 x 12 x 6,5 cm, collezione privata
Marchio del vasetto bordeaux della Società Ceramica Italiana di Laveno
Guido Andloviz, per la Società Ceramica Italiana di Laveno, Vaso 5513, anni cinquanta, terraglia, h 31,2 x 18 x 16 cm, collezione privata
Società Ceramica Richard-Ginori, Catalogo n. 104, gennaio 1938, tav. 2