Biancini, Società Ceramica Italiana di Laveno, Sirena

Tra le numerose opere scultoree ideate da Angelo Biancini durante la sua breve collaborazione con la Società Ceramica Italiana di Laveno, compare la Sirena reggivaso del 1939, che ritrae la mitica creatura marina mezza donna e mezza pesce, dal corpo affusolato e sinuoso, con le braccia sollevate per tenere in equilibrio sulla testa un enorme vaso su cui si posano due uccellini. L’andamento curvilineo a U è replicato più volte nella forma del vaso, nella posizione delle braccia e nell’incurvarsi della coda, secondo uno schema compositivo che accentua la sinuosità della figura. Il forte legame ancora esistente tra l’artista e il suo maestro Libero Andreotti si coglie nel confronto con la Sirena portavaso in bronzo realizzata dallo scultore fiorentino nel 1929-1931 per la sala da pranzo della motonave Victoria, dettagliatamente descritta e illustrata nel numero di “Domus” dell’ottobre 1931. Pur ricorrendo a un modellato meno rigido e asciutto, ormai lontano dagli stilemi déco e di Novecento, Biancini si avvicina al prototipo andreottiano riproponendone la postura del corpo e delle braccia, la ieratica frontalità, l’espressione seria e austera e il dettaglio delle onde trasformate in piedistallo.
Come accadde per le altre sculture disegnate da Biancini, la Sirena venne realizzata in diverse varianti cromatiche, solitamente rivestite con smalti monocromi ad effetto screziato.
Stefania Cretella
Angelo Biancini tra Faenza e Laveno. Ceramiche 1937-1940, catalogo della mostra a cura di Gian Carlo Bojani, Franco Bertoni (Faenza, 1993), Centro Di, Firenze 1992, p. 60, cat. 41; S. Cretella, in La forza della modernità. Arti in Italia 1920-1950, catalogo della mostra a cura di Maria Flora Giubilei, Valerio Terraroli (Lucca, Fondazione Ragghianti 20 aprile – 6 ottobre 2013), Fondazione Centro Studi sull’Arte Licia e Carlo Ludovico Ragghianti, Lucca 2013, pp. 115, 328, cat. 46