Bianconi, Paolo Venini

Bianconi, Paolo Venini

 
Autore / manifattura: Fulvio Bianconi e Paolo Venini, per Venini
Tecnica e materiali: vetro
 
 

Durante gli ani di formazione teorica compiuta presso l’Istituto d’Arte e l’Accademia di Belle Arti di Venezia, Bianconi iniziò a mettere a frutto le sue innate doti di disegnatore lavorando in un laboratorio vetrario a Madonna dell’Orto e dipingendo a smalto vetri per la ditta Salviati, sperimentando parallelamente l’arte della caricatura. Prese così avvio la sua duplice attività come grafico e illustratore per diverse case editrici italiane e come artista attivo nel settore vetrario, divenendo uno dei più rappresentativi designer della seconda metà del XX secolo. La collaborazione con la manifattura Venini iniziò nel 1947, quando Paolo Venini, riconoscendo le sue grandi doti creative e disegnative, lo introdusse in azienda, dando vita a una proficua cooperazione che consentì la nascita di alcuni dei vetri simbolo del secondo dopoguerra, come il vaso a fazzoletto, le figurine della commedia dell’arte e la serie dei vetri pezzati.

L’invenzione del vaso a clessidra risale al 1957 e interpreta perfettamente l’interesse di Bianconi per la forma essenziale e pulita e per il colore che, come ben indicato da Rossana Bossaglia, “riveste un ruolo importantissimo e tuttavia in subordine alla forma, in ogni caso si appoggia alla forma, mettendone in evidenza speciali aspetti e variandone gli effetti” (Rossana Bossaglia, I Vetri di Fulvio Bianconi, Allemandi, Torino, 1993, p. 14). In questo caso, il tema del doppio e dello speculare suggerita dalla forma dell’oggetto è ribadito dalla combinazione di due differenti colori a contrasto, che vengono fusi insieme grazie alla complessa tecnica ad incalmo, che consiste nel fondere a caldo due forme soffiate lungo la loro circonferenza, così da ottenere in uno stesso oggetto zone differenziate e di colore diverso. La fortuna di questo modello è confermata dalle numerose riedizioni, in serie limitate, che la manifattura ha realizzato nel corso dei decenni successivi.

Risale all’ultimo periodo di collaborazione tra Bianconi e la Venini l’ideazione del Vaso a figura di donna stilizzata, in vetro soffiato e modellato a mano per definire una sagoma semplificata che ricorda le movenze fluide del corpo femminile. Il tema della donna ricorre con una certa insistenza in tutto il repertorio di Bianconi, che si occupò di tale soggetto fin dai primi progetti per Venini, adattando di volta in volta la forma femminile alle esigenze stilistiche ed espressive del momento.

Stefania Cretella

Bibliografia:

Vaso a figura di donna stilizzataRossana Bossaglia, I Vetri di Fulvio Bianconi, Allemandi, Torino, 1993, fig. 120; Gli artisti di Venini. Per una storia del vetro d’arte veneziano, catalogo della mostra (Venezia, Fondazione Giorgio Cini, 1996), Electa, Milano, 1996, pp. 172, 208, cat. 267

Elenco immagini:

Fulvio Bianconi e Paolo Venini, per Venini, Clessidra, 1957 (progetto), Vetro soffiato e lavorato a incalmo, sabbia, h 21,8 x diam. 8,6 cm, collezione privata



 

Fulvio Bianconi, per Venini, Lampada copricandela, anni cinquanta, vetro soffiato a “fasce ritorte”, portalume: h 6,8 x diam. 8,5 cm, lanterna: h 26,8 x diam. 13 cm, coperchio: h 3,5 x dia. 10 cm, collezione privata



 

Fulvio Bianconi, per Venini, Vaso a figura di donna stilizzata, 1991 (ideazione 1989), vetro iridescente, h 43 x diam. 13 cm, collezione privata



 

Marchio del Vaso a figura di donna stilizzata di Fulvio Bianconi per Venini