Ponti, Società Ceramica Richard-Ginori, Calamaio Per scriver classico

Il calamaio prodotto nello stabilimento S. Cristoforo di Milano è uno straordinario esempio della capacità inventiva di Gio Ponti, direttore artistico della manifattura Richard-Ginori a partire dal 1922, in quanto le forme tradizionali di un oggetto d’uso comune e quotidiano vengono convertite con sapienza ed eleganza per ottenere un oggetto d’arte decorativa funzionale ed esteticamente accattivante, fortemente legato a una particolare sensibilità estetica capace di coniugare influenze classiche con il moderno orientamento déco.
Basandosi su una moderna interpretazione della classicità, il cui riferimento è palesato anche dal titolo scelto per identificare l’oggetto, Ponti trasforma il contenitore per l’inchiostro in un tempietto esagonale chiuso da una cupola emisferica tramutata in coperchio. La decorazione pittorica, realizzabile in forma semplificata o nella più elaborata versione policroma, prosegue nel gioco di citazioni antiche raffigurando sulle sei pareti del contenitore altrettante divinità pagane, i cui nomi sono riportati nel cartiglio che corre lungo il bordo superiore circondando l’imboccatura (Eracle, Marte, Apolline, Mercurio, Venere, Bacco). Nella tesa del piattino esagonale sono invece raffigurati gli attributi specifici di ciascun personaggio, creando una continuità tematica e visiva tra le varie componenti dell’oggetto (clava, spada e scudo, cetra, cornucopia, frecce e faretra, coppa).
Un esemplare del calamaio fu esposto sul tavolo collocato al centro della sala allestita dalla manifattura in occasione della Prima Biennale di Monza, come si evince dalla fotografia storica conservata presso l’Archivio della Triennale di Milano, pubblicata anche da Roberto Papini (Roberto Papini, Le arti a Monza nel 1923, Istituto d’Arti Grafiche, Bergamo, 1923, p. 73).
Stefania Cretella
Elenco immagini:
Gio Ponti, per la Società Ceramica Richard Ginori, Calamaio Per scriver classico, 1923, terraglia, calamaio e coperchio, senza piattino: h 12 (senza coperchio 6,7) x 9 x 9 cm e Piattino: h 2 x17 x 17 cm, collezione privata
Gio Ponti, per la Società Ceramica Richard Ginori Calamaio Per scriver classico, 1923, terraglia, calamaio e coperchio, senza piattino: h 12 (senza coperchio 6,7) x 9 x 9 cm e Piattino: h 2 x17 x 17 cm, collezione privata
Gio Ponti, per la Società Ceramica Richard Ginori Calamaio Per scriver classico, 1923, terraglia, calamaio e coperchio, senza piattino: h 12 (senza coperchio 6,7) x 9 x 9 cm e Piattino: h 2 x17 x 17 cm, collezione privata
Gio Ponti, per la Società Ceramica Richard Ginori, Calamaio Per scriver classico, 1923, terraglia, calamaio e coperchio, senza piattino: h 12 (senza coperchio 6,7) x 9 x 9 cm e Piattino: h 2 x17 x 17 cm, collezione privata
Gio Ponti, per la Società Ceramica Richard Ginori, Calamaio Per scriver classico, 1923, terraglia, calamaio e coperchio, senza piattino: h 12 (senza coperchio 6,7) x 9 x 9 cm e Piattino: h 2 x17 x 17 cm, collezione privata
Gio Ponti, per la Società Ceramica Richard Ginori, Calamaio Per scriver classico, 1923, terraglia, calamaio e coperchio, senza piattino: h 12 (senza coperchio 6,7) x 9 x 9 cm e Piattino: h 2 x17 x 17 cm, collezione privata
Gio Ponti, per la Società Ceramica Richard Ginori Calamaio Per scriver classico, 1923, terraglia, calamaio e coperchio, senza piattino: h 12 (senza coperchio 6,7) x 9 x 9 cm e Piattino: h 2 x17 x 17 cm, collezione privata
Marchio del Calamaio per scrivere classico di Gio Ponti per la Società Ceramica Richard-Ginori
Piattino del Calamaio Per scriver classico di Gio Ponti per la Società Ceramica Richard-Gionri
Marchio del piattino del Calamaio Per scriver classico di Gio Ponti per la Società Ceramica Richard-Ginori