Ponti, Società Ceramica Richard-Ginori, Conversazione Classica

Ponti, Società Ceramica Richard-Ginori, Conversazione Classica

 
Autore / manifattura: Gio Ponti, per la Società Ceramica Richard-Ginori
Stile: Déco
 

Il nucleo di opere in porcellana e in maiolica, pur apparentemente molto diverse tra loro, rientra all’interno della grande famiglia denominata Conversazione classica, che rappresenta il tema più noto tra quelli ideati da Ponti. Il soggetto si caratterizza per la presenza di numerosi personaggi vestiti all’antica e dotati di specifici attributi iconografici che li trasformano nella personificazione delle cosiddette “attività gentili” e dei mestieri, applicati con sapienza su una ricca varietà̀ di ceramiche, sebbene la forma più preziosa e articolata sia certamente da identificare con quella della cista, il cui progetto originario risale al 1924-1925, come attestano le date riportate nell’esemplare del Museo di Doccia (Livia Frescobaldi Malenchini, Maria Teresa Giovannini, Oliva Rucellai, Gio Ponti. La collezione del Museo Richard-Ginori della Manifattura di Doccia, Maretti editore, 2015, pp. 180-182) e come conferma la presenza di un’opera analoga collocata al centro del tavolo della sala di ricevimento allestita nel Padiglione Italiano, costruito per l’Exposition des Arts Décoratifs di Parigi del 1925 (L’Italia alla Esposizione Internazionale di arti decorative e industriali moderne Parigi MCMXXV, Roma 1925, tav. XV). In questo caso specifico, le dodici figure principali, affiancate da alcuni elementi secondari (puttini e levrieri) e da elementi architettonici tratti dall’antichità classica, si distribuiscono su uno sfondo ripartito geometricamente in senso diagonale per suggerire la presenza di una pavimentazione ripidamente scorciata. Nella definizione delle figure e delle strutture architettoniche, Ponti conserva il suo tipico stile grafico e conciso che, pur evitando di soffermarsi eccessivamente sul dato descrittivo, permette di leggere il tema trattato con immediata chiarezza. La fantasia inventiva e lo spirito eclettico di Ponti si coniugano con una profonda conoscenza della storia dell’arte antica e contemporanea che influenza inevitabilmente il linguaggio dell’artista. Il confronto continuo con la classicità si lega con tracce della pittura metafisica, dalla quale deriva l’atmosfera sospesa di dechirichiana memoria. L’importanza di questo motivo venne confermata anche in occasione della Terza Biennale di Monza, come attestano le parole di Raffaello Giolli: “La conversazione classica che Gio Ponti ha disegnato per il grande vaso chiuso di Richard-Ginori è quasi un programma. È l’ideale città. Il suo bel piano di marmi contesti s’allontana nell’orizzonte tra respiri calmi di misurate proporzioni; è più di una conversazione classica, una infinita conversazione di cose e di spiriti ne spiega e intesse l’ideale ritmo. […] Nella Conversazione Classica ogni figura è al suo posto, ogni gesto è controllato, ogni scena è rinchiusa. Son pure persone vive questi putti con la serpe, l’ermafrodito, il filosofo seduto, l’edile, il disegnatore, il nummario, il polipo della fontana, l’architetto; e pure son così regolati, come pedine di scacchiera, che s’infilano a piombo come statue. È un curioso gioco. Sembra che le figure si impietrino, e invece la città si muova nell’obliquo scorcio. Il programma teorico si dichiara in forma di fiaba” (Domino, Consigli di casa, in “Problemi d’Arte Attuale”, 1, 20 ottobre 1927, p. 12).

Nelle opere di grandi dimensioni, come le ciste, le urne e i piatti da parata, il decoro veniva solitamente realizzato nella combinazione viola, grigio e oro, mentre nelle coppe e nei vasi più piccoli, il tema venne proposto in oro lucidato a punta d’agata o in versione policroma, con una riduzione nel numero dei personaggi principali, non più circondati da elementi architettonici e da figure secondarie, in modo da dare maggior risalto alle attività gentili in rapporto alla limitata superficie a disposizione.

Il successo del motivo ornamentale fu tale da permetterne un’ampia diffusione su oggetti di forme e dimensioni molto diverse, selezionando singoli elementi che vennero utilizzati come soggetti indipendenti. Un esempio interessante è rappresentato da Il poeta e da Il maestro di danze, mutuato dalla figura del nummario, due sculture d’arredo modellate da Geminiano Cibau e prodotte in porcellana (qui nella versione con dettagli in oro, ma realizzate anche nelle più semplice variante in porcellana bianca). In altri casi, invece, i diversi soggetti vennero dipinti su vasi, coppe e piatti in maiolica, dipinti in monocromo ocra su fondo blu o porpora.

Stefania Cretella

Bibliografia:

Coppa Conversazione classica: Gio Ponti. Ceramiche 1923-1930. Le opere nel Museo Ginori di Doccia, catalogo della mostra a cura di F. Abboni, S. Salvi, G. Pampaloni, P. C. Santini (Firenze, 19 marzo – 30 aprile 1983), Electa, Milano 1983, p. 95, cat. 65; Rossana Bossaglia, Valerio Terraroli (a cura di), Milano déco. La fisionomia della città negli anni Venti. Guida, Skira, Milano 1999, pp. 57, 60, cat. 36; Valerio Terraroli (a cura di), Ceramica italiana d’autore 1900-1950, Skira, Milano 2007, p. 170, cat. 149; Gio Ponti. Il fascino della ceramica, catalogo della mostra a cura di Dario Matteoni (Milano, Spazio Eventi Grattacielo Pirelli, 6 maggio – 31 luglio 2011), Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo 2011, pp. 92-93; Livia Frescobaldi Malenchini, Maria Teresa Giovannini, Oliva Rucellai, Gio Ponti. La collezione del Museo Richard-Ginori della Manifattura di Doccia, Maretti editore, 2015, p. 183, cat. 99; Il poeta: Ceramiche moderne d’arte Richard-Ginori, Soc. Anon. Stab. Arti Grafiche Alfieri e Lacroix, Milano s.d. [1930 circa], p. 41; Gian Carlo Bojani, L’opera di Gio Ponti alla Manifattura di Doccia della Richard-Ginori, Faenza, 1977, cat. 14, tav. III; Anty Pansera, Paolo Portoghesi, Gio Ponti alla Manifattura di Doccia, Milano 1982, p. 42; Gio Ponti. Ceramiche 1923-1930. Le opere nel Museo Ginori di Doccia, catalogo della mostra a cura di F. Abboni, S. Salvi, G. Pampaloni, P. C. Santini (Firenze, 19 marzo – 30 aprile 1983), Electa, Milano 1983, p. 95, cat. 68; Loris Manna, Gio Ponti. Le maioliche, Biblioteca di Via Senato, Milano 2000, p. 102, fig. 52; Gio Ponti. Il fascino della ceramica, catalogo della mostra a cura di Dario Matteoni (Milano, Spazio Eventi Grattacielo Pirelli, 6 maggio – 31 luglio 2011), Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo 2011, p. 90; Livia Frescobaldi Malenchini, Maria Teresa Giovannini, Oliva Rucellai, Gio Ponti. La collezione del Museo Richard-Ginori della Manifattura di Doccia, Maretti editore, 2015, pp. 186-187, cat. 107; Il maestro di danze: Ceramiche moderne d’arte Richard-Ginori, Soc. Anon. Stab. Arti Grafiche Alfieri e Lacroix, Milano s.d. [1930 circa], p. 41; Gian Carlo Bojani, L’opera di Gio Ponti alla Manifattura di Doccia della Richard-Ginori, Faenza, 1977, cat. 13, tav. III; Anty Pansera, Paolo Portoghesi, Gio Ponti alla Manifattura di Doccia, Milano 1982, p. 42; Gio Ponti. Ceramiche 1923-1930. Le opere nel Museo Ginori di Doccia, catalogo della mostra a cura di F. Abboni, S. Salvi, G. Pampaloni, P. C. Santini (Firenze, 19 marzo – 30 aprile 1983), Electa, Milano 1983, p. 95, cat. 67; Loris Manna, Gio Ponti. Le maioliche, Biblioteca di Via Senato, Milano 2000, p. 102, fig. 52; Valerio Terraroli (a cura di), Ceramica italiana d’autore 1900-1950, Skira, Milano 2007, p. 169, cat. 133; Gio Ponti. Il fascino della ceramica, catalogo della mostra a cura di Dario Matteoni (Milano, Spazio Eventi Grattacielo Pirelli, 6 maggio – 31 luglio 2011), Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo 2011, p. 90; Livia Frescobaldi Malenchini, Maria Teresa Giovannini, Oliva Rucellai, Gio Ponti. La collezione del Museo Richard-Ginori della Manifattura di Doccia, Maretti editore, 2015, p. 185, cat. 104; Vaso Putto con vaso: Gio Ponti. Il fascino della ceramica, catalogo della mostra a cura di Dario Matteoni (Milano, Spazio Eventi Grattacielo Pirelli, 6 maggio – 31 luglio 2011), Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo 2011, p. 114.

Elenco immagini:

Gio Ponti, per la Società Ceramica Richard-Ginori, Coppa Conversazione classica, 1924 (decoro), porcellana, h 19,3 x diam. 15,5 cm, collezione privata



 

Gio Ponti, per la Società Ceramica Richard-Ginori, Coppa Conversazione classica, 1924 (decoro), porcellana, h 19,3 x diam. 15,5 cm, collezione privata



 

Marchio della Coppa Conversazione classica di Gio Ponti per la Società Ceramica Richard-Ginori



 

Gio Ponti, per la Società Ceramica Richard-Ginori, Il poeta, 1926-1927, porcellana, h 28 x 11 x 6,5 cm, collezione privata



 

Marchio della scultura d’arredo Il poeta di Gio Ponti per la Società Ceramica Richard-Ginori



 

Gio Ponti, per la Società Ceramica Richard-Ginori, Il maestro di danze, 1926-1927, porcellana, h 28,5 x 14 x 7,7 cm, collezione privata



 

Marchio della scultura d’arredo Il maestro di danze di Gio Ponti per la Società Ceramica Richard-Ginori



 

Gio Ponti, per la Società Ceramica Richard-Ginori, Vaso Putto con vaso, maiolica, h 24,7 x diam. 19,7 cm, collezione privata



 

Marchio del vaso Putto con vaso di Gio Ponti per la Società Ceramica Richard-Ginori