Sala 2 Trionfo di Roma – Palazzo Guanieri
Collocata nel corpo centrale del palazzo, questa sala conserva interventi decorativi avvenuti in due momenti diversi.
Il più antico, eseguito nei primi decenni del XVIII secolo quando i proprietari del palazzo erano i fratelli Ettore ed Ercole Oldofredi, si trova nel soffitto. Questo è composto da finti cassettoni di legno sagomato ove si inseriscono, tra cornici mistilinee dorate, diversi motivi di ispirazione vegetale, alcuni svolti in monocromo per emulare lo stucco, altri di forte impronta naturalistica, come ad esempio le foglie di vite che si scorgono in vicinanza del grande oculo centrale. Negli angoli della volta si trovano quattro tele ovali incassate rispetto al resto del soffitto che rappresentano, in monocromo celeste e fortemente scorciati dal basso, i Quattro continenti. Infine al centro, anch’essa rientrante rispetto alla cornice, si trova una grande tela dai contorni mistilinei in cui è rappresentato il Trionfo di Roma,interpretato attraverso l’immagine di Minerva con in mano una Nike, seduta sulle armi dei vinti, i quali, spogliati e legati vengono tenuti sotto controllo dai soldati vittoriosi. Il motivo della scelta di questo tema, nuovissimo nella città di Brescia a quel tempo, non è chiaro: Fausto Lechi ipotizza potesse esser stata eseguita su indicazione di un qualche studioso votato allo spirito classico, oppure di un membro della famiglia Oldofredi che non voleva ricordare il trionfo di Venezia (Lechi 1974, p. 226).Secondo Antonio Rapaggi, la paternità della decorazione del soffitto potrebbe essere assegnata a Carlo Innocenzo Carloni o ad uno dei suoi più stretti collaboratori, la cui mano lo studioso riconosce anche nell’adiacente “Sala 4” e nello scalone a mattina (Rapaggi 2014, p. 24).
Durante i lavori di trasformazione in chiave neoclassica di alcuni ambienti, intrapresi nella prima metà dell’Ottocento dai nuovi proprietari, le pareti della sala sono state arricchite da una fascia continua realizzata da Giuseppe Teosa, composta da finti bassorilievi in monocromo che rappresentano putti, figure all’antica, candelabre e motivi vegetali alternati a riquadri ottagonali policromi ove sono raffigurate le muse Thalia, Melpomene, Euterpe, Urania, Calliope ed Erato in compagnia di diversi putti.
Edoardo Lo Cicero
Fausto Lechi, Le dimore bresciane in cinque secoli di storia, Vol. 3: Il Cinquecento nella città, Edizioni di Storia Bresciana, Brescia, 1974, pp. 225-226;
Antonio Rapaggi, Palazzo Gervasoni. Un elegante scrigno bresciano, Grafo, Brescia, 2014, p.24;
Edoardo Lo Cicero, Palazzo Gervasoni, già Guaineri, in Stefania Cretella (a cura di), Miti e altre storie. La grande decorazione a Brescia. 1680-1830, Grafo, Brescia 2020, p. 171.
Palazzo Guanieri, ora Gervasoni
Brescia
Elenco immagini:
Decorazione del soffitto, prima metà del XVIII secolo
Trionfo di Roma, prima metà del XVIII secolo
Europa, prima metà del XVIII secolo
Africa, prima metà del XVIII secolo
Asia, prima metà del XVIII secolo
America, prima metà del XVIII secolo
Giuseppe Teosa, Dettaglio della decorazione della parte alta delle pareti, primi del XIX secolo
Giuseppe Teosa, Thalia e Melpomene, primi del XIX secolo
Giuseppe Teosa, Euterpe e Urania, primi del XIX secolo