Sala 4 La Gloria incorona la Virtù

Sala 4 La Gloria incorona la Virtù – Sala 4 La Gloria incorona la Virtù

 

La stanza che si affaccia sulla piazza esibisce una volta affrescata con un’architettura rococò scenografica, che si apre nel mezzo in un medaglione ovoidale con un finto cielo. Sopra una modanatura a kyma ionico si imposta una struttura dipinta con mensole a modiglioni, sorreggenti colonne tortili binate in marmo con un capitello composito dorato a volute e teste. Queste sostengono una trabeazione di color rosa decorata con un kyma ionico sotto cui, tra le coppie di colonne in corrispondenza dei quattro lati, si aprono edicole con parapetto e scenografici tendaggi rossi. Appoggiati sulle balaustre vi sono nature morte composte da oggetti che Cesare Ripa riconduce alle allegorie delle Arti: su una balaustra compare un dipinto raffigurante rovine  immerse in paesaggio e una tavolozza con pennelli riconducibili alla Pittura, un’altra ospita uno spartito e uno strumento musicale a corde legati alla Musica, una testa in marmo e scalpelli rimandano invece alla Scultura e un cigno, una lira, un libro e una corona di lauro sono gli attributi della Poesia. Accanto alle edicole si impostano volute, mascheroni e medaglioni, coperti da drappi variopinti su cui compaiono alcuni animali: un gallo (che Ripa avvicina all’allegoria dello Studio) e una faina che tra le fauci tiene un uccello, probabilmente una pernice bianca simboleggiante il male, la lussuria. Vi sono poi ghirlande di fiori e altri simboli legati alle Arti liberali: la tavola e il nastro con la scritta «PAR ET IMPAR» sono infatti riconducibili all’Aritmetica, mentre la raspa di ferro, la sfera con i segni zodiacali e il cartiglio con l’iscrizione parzialmente visibile «VOX LITTERATA ET ARTICULATA DEBITO MODO PRONUNCIATA» si riferiscono alla Grammatica. La lima accanto a una corona d’oro e un nastro con il motto «DETRAHIT ATQUE POLIT» rimandano all’Accademia mentre un compasso, un mappamondo, un libro, un foglio con misure e figure indicano la Matematica. Ai quattro angoli si collocano ovali con paesaggi in monocromo rosa incorniciati da volute sorreggenti vasi dorati con ghirlande di fiori. L’architettura illusionistica prosegue in profondità sui toni del rosa e del grigio con arcate aperte sul cielo, nel mezzo del quale compaiono tre figure femminili alate che possono essere identificate nella Gloria con un’asta e una corona, nella Virtù accanto a lei con un rametto di quercia tra le mani e nella Fama al vertice, a seno scoperto con due trombe.

Sara Parisio

 
Datazione: da: 1750 a: 1770
 
Bibliografia

Fausto Lechi, Le dimore bresciane in cinque secoli di storia, Vol. 3: Il Cinquecento nella città, Edizioni di Storia Bresciana, 1974, p. 49

 
Informazioni sul palazzo
Casa dei Palazzi
Brescia

Elenco immagini:

La Gloria incorona la Virtù, seconda metà del XVIII secolo


 

Dettaglio della quadratura e dell’edicola con strumenti della Pittura e della Matematica, seconda metà del XVIII secolo


 

Dettaglio della quadratura e dell’edicola con strumenti della Musica, seconda metà del XVIII secolo


 

Dettaglio della quadratura e dell’edicola con strumenti della Scultura, Grammatica e Aritmetica, seconda metà del XVIII secolo


 

Dettaglio della quadratura e dell’edicola con strumenti della Poesia e dell’Aritmetica, seconda metà del XVIII secolo