Sala di Apollo

Sala di Apollo – Palazzo Brognoli

 

La sala conserva il partimento di pittura murale staccata che raffigura Apollo che incorona la Pittura, attribuibile alla mano di Giuseppe Manfredini e databile al 1797, grazie alla firma e alla datazione riportate sul cartiglio ai piedi dell’allegoria femminile centrale. L’impianto della scena corrisponde pienamente alla ricerca antiquaria di Manfredini di fine secolo, riscontrata anche nelle sale di palazzo Maggi, in cui le pitture restituiscono il vivo interesse per le antichità dell’artista. La scena contrappone la semplicità di un arioso paesaggio bucolico alla solennità della vicenda in primo piano, in cui Apollo, vestito di un brillante mantello rosso, incorona la personificazione della pittura mentre, a destra, la Scultura, già incoronata d’alloro, è intenta a scolpire nel marmo l’effige del dio. A sdrammatizzare l’aulica incoronazione, si notano tre putti in primo piano che giocano spensierati con gli attributi delle Arti, da una parte i trattati e gli album da disegno abbandonati a terra dalla Pittura e, dall’altra, gli strumenti dello scultore, come i compassi, i martelli e i picchetti, posti su una folta coltre di foglie. Nonostante le velature della pittura siano andate in parte perdute, probabilmente in occasione della rimozione dalla collocazione originale dell’opera, sono ancora evidenti i caratteri tipici della pittura di Manfredini, come le guance rosee dei volti dei personaggi e le posizioni plastiche dei personaggi, immortalati in pose non del tutto naturalistiche.

Giulia Adami

 
Data: 1797
 
Bibliografia

Fausto Lechi, Le dimore bresciane in cinque secoli di storia, Vol. 5: Il Seicento, Edizioni di Storia Bresciana, 1976, pp. 68-74;

Giulia Adami, Palazzo Bonera, già Brognoli, in Stefania Cretella (a cura di), Miti e altre storie. La grande decorazione a Brescia. 1680-1830, Grafo, Brescia 2020, p. 123.

 
Informazioni sul palazzo
Palazzo Brognoli, ora Bonera
Brescia