Sala 15 Corridoio a L – Palazzo Calini ai Fiumi
Superata la porta di fondo della Galleria delle Sfingi si raggiunge un corridoio a L affacciato verso il cortile interno, formato da una campata in asse con la galleria, una campata di raccordo e due campate sul lato lungo. Le pareti, dipinte in verde acqua come i soffitti, sono scandite da pilastri angolari e da lesene binate con capitelli ionici in stucco bianco, che sostengono gli archi ribassati che suddividono in campate la volta a botte. Sono realizzate in stucco anche i timpani triangolari delle finestre, le cornici delle finestre cieche superiori, i doppi stemmi coronati dei Calini e degli Avogadro, e le panoplie d’armi, i decori vegetali delle lunette, i rosoni e le cornici dei medaglioni delle volte. Tra le lesene delle pareti piene della terza e quarta campata sono dipinte a trompe l’oeil finestre simili a quelle presenti nelle pareti opposte.
I medaglioni delle volte sono dipinti a monocromo con gruppi di figure allegoriche e mitologiche poste su nuvole. Nel primo, la Virtù, una figura femminile alata con asta e medaglione a forma di sole, viene incoronata da una seconda figura posta al vertice della composizione, identificabile con la Gloria; una terza figura femminile e quattro putti sorreggono vari attributi che rimandano al tema della gloria e del potere militare e religioso (corone, galero, bandiere, spade, scudi, scettri e lance). Nel secondo, la protagonista è l’allegoria della Pace, interpretata da una fanciulla con il capo cinto da una corona di ulivo, che tiene in mano una cornucopia carica di frutti e nell’altra un ramo d’ulivo; con il piede sinistro schiaccia un’armatura. Il putto alla sua sinistra suona il flauto, mentre quello sul lato opposto cavalca un agnello e tiene un leone al guinzaglio. Il terzo medaglione ha al centro Giove, affiancato dall’aquila; nella nuvola sottostante, Atena presenta al re degli dei due putti che sorreggono uno stemma coronato, la cui insegna, non più leggibile, era probabilmente quella della famiglia Calini. Un terzo putto in volo sorregge sulla testa uno scudo, corone, una collana e uno scettro. Infine, sulla destra, una figura femminile, probabilmente Venere, stringe tra le mani due colombe. Nell’ultima campata, due putti armati di lancia, spada e scudo, colpiscono Prometeo, con in mano la torcia accesa, per farlo precipitare dalla nuvola.
Stefania Cretella
Fausto Lechi, Le dimore bresciane in cinque secoli di storia, Vol. 3: Il Cinquecento nella città, Edizioni di Storia Bresciana, 1974, p. 128
Palazzo Calini ai Fiumi, ora Università di Brescia, Facoltà di Giurisprudenza
Brescia
Elenco immagini:
Veduta del Corridoio a L
Veduta della volta e delle pareti delle campate del braccio corto
Particolare della parete settentrionale, 1780-1782
Punizione di Prometeo, 1780-1782
Giove, Atena e Venere, 1780-1782
Allegoria della Pace, 1780-1782
Panoplia, 1780-1782