Art Déco. Gli anni ruggenti in Italia, catalogo della mostra (Forlì, Musei San Domenico, 11 febbraio – 18 giugno 2017) a cura di Valerio Terraroli, Silvana editoriale, Cinisello Balsamo 2017 (ISBN: 9788836635450)
L’Art Déco non è solamente un modo di progettare e di realizzare oggetti, decorazioni, ambienti, architetture, ma è un gusto, un atteggiamento, un linguaggio che, traendo la propria origine dal fertile panorama delle Secessioni austro-tedesche e dalle Avanguardie di primo Novecento, emerge prepotente nel primissimo dopoguerra e domina incontrastato tutti gli anni venti caratterizzandoli in modo indelebile, per poi esaurire la propria parabola creativa e le sue ragioni d’essere con la crisi del 1929 e l’avvio degli anni trenta.
Il catalogo racconta e illustra antefatti, temi, iconografie del Déco in Italia, con qualche riferimento al Déco internazionale, attraverso circa quattrocento opere tra sculture, oggetti d’arte decorativa, dipinti, decorazioni di importanti artisti italiani che hanno creato e diffuso il gusto italiano nel mondo, ponendo le basi del futuro Italian Design e del “Made in Italy”. Da Gio Ponti a Guido Andlovitz, da Francesco a Carlo Rizzarda, da Mario Cavaglieri a Luigi Bonazza, da Adolfo Wildt a Libero Andreotti ad Arturo Martini. Il Déco è glamour, fascino, ritmo meccanico, linea saettante, è la ricerca inesausta del piacere di vivere. L’immaginario di un mondo, o meglio di una parte di mondo, che ha cercato di affrancarsi dalla feroce banalità del quotidiano, di obliare l’esperienza della guerra, di riscattare ed esaltare il proprio ruolo economico e sociale, di identificare la bellezza con il lusso, l’eleganza e lo stile di vita, dimentico, più o meno consapevolmente, di ballare sull’orlo di un vulcano.