Biancini, Società Ceramica Italiana di Laveno, Piccola Lavenese (modello 1525)

Biancini affronta il problema della rappresentazione del volto umano fin dal principio della sua attività di scultore e non è dunque un caso se tra le prime opere prodotte per la Società Ceramica Italiana di Laveno compaiono diversi ritratti femminili, come Fede, Maria Grazia e, appunto, La piccola Lavenese. Si tratta di opere in cui la ricerca di una rappresentazione realistica dei soggetti si lega alle esigenze stilistice di Biancini, volte a una costante semplificazione volumetrica e a una riduzione della definizione dei particolari. Nel caso specifico della testa in esame, Biancini sa muoversi con disinvoltura ed equilibrio tra questi poli opposti, riuscendo a cogliere l’espressione assorta della fanciulla e i suoi caratteri fisiognomici dominanti, senza eccedere in un descrittivismo minuziosto di stampo verista. I grandi occhi spalancati e fissi ad osservare un punto lontano e non definibile diventano il fulcro espressivo del volto, ben bilanciato dalla bocca chiusa e dal naso piccolo e all’insù. Se per la definizione del viso Biancini ha fatto ricorso a una semplificazione della modellazione plastica, per restituire le mosse ciocche dei capelli l’artista ha indugiato con maggiore attenzione sui particolari, modellando i singoli riccioli attrarverso l’uso della stecca. La superficie accidentata dei capelli è ulteriormente messa in risalto dalla smaltatura irregolare e screziata, sui toni dei verdi e dei gialli, che si estende con effetti analoghi ma meno evidenti anche sul resto della scultura, quasi a voler suggerire la leggera ruvidezza dell’epidermide. Se il taglio al livello del collo rimanda al modello dei busti all’antica, la dolcezza e la perfezione quasi ideale del volto evocano la scultura quattrocentesca toscana, probabilmente conosciuta attraverso la lezione del maestro Libero Andreotti.
Stefania Cretella
Società Ceramica Italiana Laveno. Catalogo ceramiche artistiche, 1939, tav. 12, fig. 150; Angelo Biancini tra Faenza e Laveno. Ceramiche 1937-1940, catalogo della mostra a cura di Gian Carlo Bojani, Franco Bertoni (Faenza, 1993), Centro Di, Firenze 1992, p. 20, cat. 1; Angelo Biancini e la fabbrica delle statue. Sculture realizzate a Laveno (1937-1940), catalogo della mostra (Castel Bolognese, Museo Civico, 8 dicembre 2011 – 15 gennaio 2012), Museo Civico di Castel Bolognese, 2011, p. 15, fig. 7); Angelo Biancini: la classicità nella ceramica d’arte. Le opere prodotte a Laveno, catalogo della mostra (Cerro di Laveno Mombello, MIDeC, Palazzo Perabò, 20 luglio – 20 ottobre 2013) a cura di Enrico Brugnoni, Pietro Macchione Editore, 2013, p. 50