König Scavini (?), Lenci, Bambini

Il modello di questa scultura non compare tra le ceramiche riprodotte nei documenti fotografici della manifattura, oggi depositati presso l’Archivio Storico della Città di Torino, ma fa parte della serie di opere per le quali si conserva ancora il prezioso prototipo in gesso del modello. Il puntuale lavoro di schedatura e riordino dell’Archivio dei gessi, in collezione privata, condotto da Daniele Sanguineti, ha infatti permesso di individuare circa trecento opere che non compaiono nelle immagini fotografiche d’epoca o in altre fonti e che risultano prive di numerazione, alcune effettivamente entrate in produzione, altre rimaste allo stadio di progetto. Appartiene alla prima casistica il gruppo che raffigura una bambina con in mano una bambola e un bimbo con l’orsacchiotto, seduti vicini su un muretto in pietra, intenti a cantare.
L’esemplare è privo della classica iscrizione riportante il logo della ditta e dati relativi alla provenienza, ma reca un monogramma inciso che fa probabilmente riferimento al nome del modellatore, benché nei registri e nei libri matricola dei dipendenti conservatisi fino ad oggi non vi siano corrispondenze con le iniziali A.M. Sotto la base, inoltre, si trova il bollino cartaceo di forma circolare con stampato il nome della manifattura e i dati geografici, presenti in numerose ceramiche prodotte nel corso del tempo. Il bollino riporta a penna il codice “CR59”, che però appare non conforme con il pezzo su cui è applicato, in quanto la sequenza alfanumerica venne introdotta in sostituzione della precedente numerazione consequenziale e utilizzata esclusivamente negli anni Cinquanta, per poi ritornare al metodo precedente. La sigla “CR” identificava solamente le ceramiche religiose, mentre il caso in esame appartiene alla serie di sculture legate al mondo dell’infanzia, raffiguranti bambini da soli o in coppia, spesso accompagnati da pupazzi, giochi o animali. Non è chiaro se l’incongruenza sia stata causata da un errore del compilatore o da un’applicazione successiva di un bollino non coerente. Nonostante questo dubbio, l’assegnazione della scultura alla manifattura Lenci è confermata non solo dall’esistenza del gesso, ma anche dall’alta qualità tecnica dell’opera, perfettamente in linea con il livello artistico sempre mantenuto dall’azienda fondata dai coniugi Scavini.
La decorazione pittorica è molto sintetica, limitata a piatte e omogenee campiture di colore e a semplici motivi a pois su fondo bianco applicati agli abiti della bimba e del pupazzo. Maggior attenzione al dettaglio si può invece riscontrare nella definizione dei volti, sebbene gli occhi grandi sottolineati da lunghe ciglia, le sopracciglia ad arco e le gote arrossate li trasformino in visi di bambola, non dissimili da altre ceramiche e dai pupazzi di lana cotta prodotti dalla Lenci. La gamma cromatica è limitata a poche tonalità pastello, che creano rimandi tra le varie parti della composizione e costruiscono un delicato equilibrio visivo, reso quasi gessoso dalla mancanza di vetrina superficiale.
Daniele Sanguineti, analizzando il solo gesso, aveva attribuito la scultura, in forma dubitativa, a Giovanni Grande, ma la visione della terraglia dipinta ha evidenziato uno stile pittorico più affine al gusto di Helen König Scavini, in particolare per quanto riguarda la definizione degli occhi e, più in generale, dei visi.
Sulla base degli elementi tecnici e stilistici, si propone una datazione del modello alla seconda metà degli anni Trenta.
Stefania Cretella
Daniele Sanguineti, Ceramiche Lenci 1928-1964. Catalogo dei gessi, con testi di Chiara A. Lanzi, Salvatore Liistro, Sagep, Genova, 2015, p. 301, n. 1052 (gesso)
Elenco immagini:
Helen König Scavini (?), per la manifattura Lenci, Bambini, seconda metà degli anni Trenta, Modello senza numero, terraglia formata a colaggio e decorata a smalti policromi, h 15 x 13 x 6 cm, collezione privata
Helen König Scavini (?), per la manifattura Lenci, Bambini, seconda metà degli anni Trenta, Modello senza numero, terraglia formata a colaggio e decorata a smalti policromi, h 15 x 13 x 6 cm, collezione privata
Marchio della scultura Bambini di Helen König Scavini (?), per la manifattura Lenci