König Scavini, Lenci, Madonna dell’amore

König Scavini, Lenci, Madonna dell’amore

 
Autore / manifattura: Helen König Scavini, per la manifattura Lenci
Data: 1938 circa
Dimensioni: 28,5 x 19 x 16 cm
Tecnica e materiali: Terraglia formata a colaggio e decorata a smalti policromi
 
 

La Madonna dell’amore rientra nel vasto numero di sculture e placche legate alla raffigurazione della Vergine Maria, tema affrontato con continuità all’interno della manifattura, grazie alle sue infinite variabili iconografiche e al successo di pubblico e di vendita che ebbe fin dal momento della sua comparsa all’interno del catalogo della ditta. Come ricordato da Maria Mimita Lamberti, infatti, questo filone rispondeva alle richieste di un mercato privato, non ecclesiastico, che apprezzava oggetti di iconografia cattolica da esporre negli androni e nelle piccole edicole inserite nelle facciate dei palazzi, ma anche da donare in occasione di riti e ricorrenze religiose, dai battesimi alle cresime, fino ad arrivare ai matrimoni (M.M. Lamberti, Le belle statuine, in Lenci. Sculture in ceramica 1927-1937, catalogo ella mostra a cura di E. Pgella, V. Terraroli, Allemandi, Torino, 2010, p. 22).

Proprio per queste ragioni, molti artisti attivi presso la manifattura si cimentarono con questi temi, ma la più prolifica fu sicuramente Helen König Scavini, che adattò il prototipo della fanciulla e della donna alla moda del tempo al differente contesto, vestendo le sue figure con manti riccamente decorati e dipingendo volti dolci e sognanti, capaci di alleggerire il pathos mistico per accentuare gli aspetti più domestici e devozionali. L’assegnazione della scultura al corpus di opere ideate dalla signora Lenci è confermata dalla presenza di un esemplare con il manto celeste, firmato in pasta sul retro dell’opera (Il Ponte, Asta 415, lotto 1113, 20 aprile 2018).

La scultura in esame rappresenta una Madonna ritratta fino all’altezza della vita, colta con le mani aperte nell’atto di benedire una coppia di uccelli. Il tema amoroso sottinteso dal titolo e la presenza dei due volatili lasciano supporre si trattasse di un modello pensato come dono di fidanzamento o di nozze.

A differenza della maggior parte delle terraglie Lenci, prodotte in piccola serie e con minime modifiche nel decoro, la Madonna dell’amore fu pensata per essere venduta in diverse varianti pittoriche, dato che suggerisce il grande successo commerciale di questa scultura, della quale sono noti diversi esemplari apparsi sul mercato antiquario. Se si fa riferimento alle fotografie presenti nell’Archivio della manifattura, oggi conservato presso l’Archivio Storico della Città di Torino, e a due disegni provenienti dall’Archivio della manifattura, oggi in collezione privata (matita, tempera e acquerello su cartoncino, 150 x 210 mm; inediti), si possono identificare otto varianti che comprendono esemplari con veste a tinta unita, a pois e con differenti pattern floreali, che rivelano la fantasia creativa della “signora Lenci” e le grandi abilità tecniche del laboratorio di pittura.

L’esemplare in esame, identificato nella fotografia storica con il numero 775/2, si distingue per la decorazione a fasce oblique, contenenti motivi geometrici e, nelle aree più ampie, pavoni, arabeschi e rosoni di ispirazione bizantina.

In assenza di riscontri bibliografici e di esemplari recanti la data accanto alla marca, l’anno di ideazione del modello può essere fissato intorno al 1938, tenendo conto del numero identificativo e dell’assenza della scultura all’interno del catalogo merceologico Le ceramiche Lenci (1936 circa). Una variante della Madonna dell’amore è riprodotta nell’opuscolo a colori pubblicato verosimilmente sul finire degli anni Quaranta, a testimonianza della longevità e della fortuna iconografica di questa scultura. Ad ulteriore riprova della produzione di questo modello ancora per tutti gli anni Cinquanta, si ricorda l’esistenza di esemplari recanti il bollino della manifattura e il numero CR10, codice alfanumerico adottato dalla ditta nel sesto decennio del secolo scorso in sostituzione del precedente, applicando il nuovo metodo sia per le ceramiche di nuova invenzione, sia per quelle del periodo precedente.

La versione in esame si caratterizza per una sorprendente accuratezza nella definizione del manto, del piumaggio degli animali e del volto della Vergine e per l’assenza di invetriatura che rende la superficie opaca. Questo dettaglio sembra confermare la datazione più tarda e consente di collocare l’opera nella seconda fase di attività della Lenci, cominciata verso la metà degli anni Trenta e terminata con la fine degli anni Quaranta. Questo periodo coincise con un momento di grave difficoltà economica, che portò i coniugi Scavini a cedere la proprietà della manifattura nel 1937, passando così la gestione ai fratelli Garella. Per cercare di ridurre i costi di produzione, molto alti a causa della perfezione tecnica ed estetica ricercata in ogni singolo pezzo, si tentò di evitare, quando possibile, l’impiego di alcuni materiali, come ad esempio la vetrina lucida. Questa mancanza non ha comunque compromesso la qualità estetica della scultura, che proprio per la sua vellutata opacità acquisisce una maggiore aura di dolcezza e intimità.

Stefania Cretella

Bibliografia:

Opuscolo pubblicitario Lenci, anni Quaranta; Alfonso Panzetta, Le ceramiche Lenci 1928-1964. Catalogo generale dell’archivio storico della manifattura, Umberto Allemandi, Torino 1992, pp. 259-260, nn. 939-942; Luciano Proverbio, Lenci. Ceramiche da collezione, Tipostampa, Torino 2001, p. 280, n. 68

Elenco immagini:

Helen König Scavini, per la manifattura Lenci, Madonna dell’amore, 1938 circa, Modello 775/2, terraglia formata a colaggio e decorata a smalti policromi, 28,5 x 19 x 16 cm, collezione privata



 

Helen König Scavini, per la manifattura Lenci, Madonna dell’amore, 1938 circa, Modello 775/2, terraglia formata a colaggio e decorata a smalti policromi, 28,5 x 19 x 16 cm, collezione privata



 

Marchio della scultura Madonna dell’amore di Helen König Scavini, per la manifattura Lenci



 

Pagina interna di un opuscolo pubblicitario della manifattura Lenci