Leoncillo Leonardi, Sculture zoomorfe

Leoncillo Leonardi, Sculture zoomorfe

 
Autore / manifattura: Leoncillo Leonardi
Tecnica e materiali: terracotta smaltata
 
 

Figlio di un professore di disegno, Leoncillo studiò all’Istituto d’arte di Perugia, per poi trasferirsi nel 1935 a Roma, dove frequentò l’Accademia di Belle Arti ed entrò in contatto con Corrado Cagli e con gli altri membri della Scuola Romana, rimanendo fortemente influenzato dai loro modi espressivi e dalle loro scelte tematiche. Nel 1935, Leoncillo eseguì la sua prima scultura in ceramica e quattro anni dopo diviene direttore artistico della manifattura Rometti di Umbertide, occupandosi non della produzione seriale, bensì della modellazione di ceramiche artistiche e pezzi unici. La permanenza a Umbertide, conclusa nel 1942, gli permise di sperimentare e approfondire l’iniziale interesse per la ceramica, tecnica che divenne ben presto il mezzo espressivo prediletto dall’artista in quanto gli consentiva di indagare sul doppio fronte colore-materia. Con la fine della seconda Guerra Mondiale, Leoncillo abbandonò i precedenti soggetti mitologici per preferire temi tratti dall’attualità e dalla vita quotidiana. Contemporaneamente, lo scultore si allontanò dall’indirizzo espressionista mutuato dalla Scuola Romana, per giungere a risultati di maggior astrazione formale e semplificazioni geometriche di tipo cubista.

Tra le opere di questo periodo figura il Gatto in ceramica che, attraverso la composizione plastica realizzata per masse geometriche e piani compenetranti, ben esplicita l’adesione dell’artista a modalità espressive di matrice neocubista e la sua concezione di una ceramica da interpretare in chiave antimonumentale e anticlassica. La decorazione pittorica contribuisce a esaltare la struttura volumetrica dell’insieme e il valore scultoreo dell’oggetto, ricorrendo a stesure di smalto più scuro in concomitanza delle zone d’ombra.

Appartengono agli stessi anni anche le due placchette a bassorilievo raffiguranti pesci di fantasia, modellati lasciando in evidenza le asperità della materia e decorati con colori antinaturalistici. Si trattava probabilmente di opere che Leoncillo riproduceva in piccola serie, sebbene sempre manualmente e con piccole differenze nella modellazione e nella decorazione pittorica, come sembra dimostrare il confronto tra i Due pesci in esame e il bassorilievo di identico soggetto comparso sul mercato antiquariale.

Stefania Cretella

Bibliografia:

Gatto: S. Cretella, in La forza della modernità. Arti in Italia 1920-1950, catalogo della mostra a cura di Maria Flora Giubilei, Valerio Terraroli (Lucca, Fondazione Ragghianti 20 aprile – 6 ottobre 2013), Fondazione Centro Studi sull’Arte Licia e Carlo Ludovico Ragghianti, Lucca 2013, pp. 236, 363, cat. 204

Elenco immagini:

Leoncillo Leonardi, Gatto, 1950 circa, terracotta smaltata, h 13 x 17 x 11,5 cm, collezione privata



 

Leoncillo Leonardi, Pesci, 1948-1950, terracotta smaltata, h 28 x 34 x 5 cm, collezione privata



 

Firma del gruppo Pesci di Leoncillo Leonardi



 

Leoncillo Leonardi, Pesce, 1950 circa, terracotta smaltata, h 28 x 42,5 x 11,5 cm, collezione privata