Lerche, Coppa con pipistrelli

Hans Stoltenberg Lerche, artista di origini norvegesi nato nel 1867 in Germania, a Düsseldorf, e stabilitosi in Italia nei primi anni del Novecento, con la sua opera mostra una via alternativa alla linea floreale e serpentina proposta dall’Art nouveau franco-belga e dal Liberty italiano. Le sue opere, risalenti al secondo decennio del XX secolo, rimandano infatti a miti e leggende nordici che si intrecciano ad interessi per i movimenti secessionisti mitteleuropei, per la pittura degli impressionisti e per la cultura islamica e dell’Estremo Oriente. La sua arte ha infatti una nota di sublime: il mondo che mette in campo è oscuro ma affascinante al tempo stesso. Nei suoi ritratti in terracotta, marmo e bronzo, nelle oreficerie e nelle opere in ceramica e vetro emerge un mondo abitato da creature mostruose, una natura che non ha nulla di rassicurante, è l’autunno della primavera Art nouveau.
La sua propensione a rappresentare un mondo alternativo si vede già dai taccuini risalenti al suo viaggio ad Ercolano e Pompei della fine degli anni Ottanta dell’Ottocento. I suoi occhi hanno saputo cogliere il mondo meraviglioso e mostruoso delle sculture del Museo Archeologico Nazionale e dell’Aquarium della Villa Nazionale e la sua mano l’ha prontamente espresso tramite disegni ed acquerelli.
A partire dalla fine dell’Ottocento, diversi studiosi, in Italia, si occuparono di approfondire la figura e l’opera di Lerche, di cui allora poco si conosceva, diffondendo le sue idee tra quegli artisti aperti ad una visione alternativa del moderno (Hans Stoltenberg Lerche (1865-1920). Sculture, Disegni, Vetri, Ceramiche, catalogo della mostra (Roma, Palazzo delle Esposizioni, 1996) a cura di Mario Quesada, Il Cardo, Venezia 1996, pp. 8-9) a cura di Mario Quesada, Il Cardo, Venezia 1996, pp. 8-9. Un ruolo importante gli viene riconosciuto da Vittorio Pica, il quale non manca di sottolineare come questo artista sia uno dei principali fautori della rivalutazione delle arti decorative, non più considerate come una sottocategoria delle cosiddette “arti maggiori” (Vittorio Pica, Artisti contemporanei: Hans Stoltenberg Lerche, in “Emporium” XXIII, n 138. Bergamo giugno 1906, pp. 403-423, in particolare p. 404).
Arrivando a parlare del Vaso con pipistrelli, esplicativa è una citazione di Pica il quale racconta di come l’artista si mostra preoccupato “di suscitare raffinate sensazioni estetiche con lo sposare insieme, con ardito buongusto, le sostanze più varie e per tessitura e colorazione, prendendo esempio, ancora una volta, da quegli schietti e magnifici artefici dell’antico Giappone, la ci influenza sagacemente naturalistica tanto ha giovato allo sviluppo fiorente della particolare sua individualità artistica” (Pica 1906, p. 414).
Nella rappresentazione di questi animali notturni, che rimandano per tema alle falene di Gallè o alle libellule di Lalique, è evidente la grande attenzione naturalistica: nonostante l’opera sia realizzata in bronzo, l’artista riesce a rendere perfettamente la sottigliezza delle ali dei pipistrelli con le loro venature talmente fini da sembrare gracili. Anche i corpi degli animali sono resi con grande cura, sembrano quasi pronti a fuoriuscire dal vaso per volare verso lo spettatore. Una maggior stilizzazione decorativa si ha nella struttura del vaso, caratterizzato da colori scuri che rimandano al mondo notturno, a conferma di ciò sono presenti stelle a cinque punte. L’ambiente in cui si svolge la scena sembrerebbe quello di una caverna, luogo suggerito da incrostazioni che si sviluppano dalla base fino alla cima del vaso; se si guarda con attenzione, però, sembrerebbe essere rappresentato un lampione, come a dimostrare che il mondo oscuro dall’artista rappresentato è, in realtà, presente nella vita cittadina di tutti i giorni, celato sotto un velo di apparenze serene e gioiose.
Anna Vaccaretto
Alfons Mucha e le atmosfere art nouveau, catalogo della mostra (Milano, Palazzo Reale, 10 dicembre 2015 – 20 marzo 2016), a cura di Stefania Cretella, Karel Srp, 24 Ore Cultura, Milano 2015, p. 173; Alfons Mucha e le atmosfere art nouveau, catalogo della mostra (Genova, Palazzo Ducale, 30 aprile – 18 settembre 2016), a cura di Stefania Cretella, Karel Srp, 24 Ore Cultura, Milano 2016, p. 189