Picasso

Durante una vacanza in Provenza nell’estate 1946, Picasso visitò l’esposizione annuale dei vasai di Vallauris e conobbe Suzanne e Georges Ramié, proprietari dell’atelier Madoura, nel quale l’artista ebbe modo di sperimentare per la prima volta la modellazione ceramica. Iniziò così un’amicizia decennale tra i coniugi Ramié e Picasso, il quale intraprese una nuova avventura creativa che continuò fino ai primi anni settanta. Trasferitosi nella piccola località della Francia del Sud e impiantatovi qui uno studio che mantenne fino alla metà degli anni cinquanta, Picasso ebbe modo di continuare le sue sperimentazioni, creando vasi, piatti, boccali e piccole sculture che denotano l’interesse dell’artista sia per le forme che per la decorazione pittorica, trattando il materiale ceramico come un mezzo per esprimere la propria creatività con libertà e fantasia, testando le diverse tecniche artigianali apprese nei laboratori locali e inventando nuovi impasti e nuove tecniche di modellazione e decorazione. Nel 1955, Picasso si stabilì a Cannes, ma continuò a inviare disegni di ceramiche al laboratorio Madoura. I due piatti in esame appartengono dunque a questa seconda fase produttiva.
Il vaso è un esempio della capacità di Picasso di rielaborare le forme della tradizione in modo originale, non senza una nota di ironia: il modello della brocca viene infatti semplificato e trasformato per suggerire le forme di una civetta, animale molto amato dall’artista. Il tema zoomorfo viene sottolineato dalla decorazione pittorica, in questo caso specifico limitata a rapide pennellate in smalto nero e marrone, che riescono comunque a definire con chiarezza il piumaggio e gli occhi spalancati dell’animale. La forma del vaso Civetta venne replicata in più esemplari e dipinta in diverse varianti che determinano effetti molto differenti fra loro.
I due piatti, dal profilo irregolare e privi di tesa, sono decorati con due nature morte, raffiguranti un fiore e rami in un vaso e una composizione con vaso di fiori e mela su un tavolo. La tecnica esecutiva, molto particolare, è la medesima per entrambi e si caratterizza per l’uso di linee di contorno realizzate in rilievo; la presenza della data di esecuzione scritta in controparte fa ipotizzare che Picasso abbia lavorato su una matrice che è stata poi utilizzata per imprimere il tracciato sulla forma del piatto ancora malleabile. La decorazione pittorica segue le linee di contorno, esaltate dallo smalto nero, mentre nel piatto con il frutto Picasso ha aggiunto alcuni tocchi di colore, riempiendo l’interno della mela con lo smalto giallo.
Stefania Cretella
Elenco immagini:
Pablo Picasso, Vaso Civetta (Chouette aux plumes), 1951 circa, maiolica, h 28,5 x 21 x 16,5 cm, collezione privata
Marchio del Vaso Civetta (Chouette aux plumes) di Pablo Picasso
Pablo Picasso, Piatto Bouquet à la pomme, 1956, maiolica con decorazioni a rilievo, 26 x 25,5 cm, collezione privata
Marchio del Piatto Bouquet à la pomme di Pablo Picasso
Pablo Picasso, Piatto Vase au bouquet, 1956, maiolica con decorazioni in rilievo, 24,7 x 25 cm, collezione privata
Marchio del Piatto Vase au bouquet di Pablo Picasso