Pozzi, per Rosenthal, Totem Angoli

Il vaso scultura è costituito da una base cilindrica che sostiene un volume semicircolare attraversato da scanalature che seguono un disegno triangolare e si ispirano alle pieghe degli origami; l’opera è dunque il risultato dell’assemblaggio di volumi puri e forme geometriche, esaltati dal candore opaco del bisquit. Si tratta di un oggetto che, nell’essenzialità dei colori e nella pulizia delle linee, rispecchia perfettamente l’idea formale portata avanti in questo periodo dall’artista, che si muoveva, secondo quanto evidenziato da Gillo Dorfles nel 1987, verso “il rifiuto della decorazione” (Ambrogio Pozzi, catalogo della mostra (Faenza, Palazzo Esposizioni, 18 luglio – 4 ottobre 1987 – 45. Concorso internazionale della ceramica d’arte), Electa, Milano, 1987, p. 13). Allo stesso tempo, l’opera si allontana dalle sperimentazioni del periodo precedente, volte a coniugare forma e funzionalità, preferendo invece oggetti contraddistinti da una “assenza di funzione” (Ambrogio Pozzi: tra arte e design, saggio critico di Laura Conconi, catalogo della mostra (Varese, Museo Flaminio Bertoni, 4 maggio – 2 giugno 2013; Viggiù, Museo Enrico Butti, 8 giugno – 7 luglio 2013) , Varese, Liceo artistico A. Frattini, SpazioArte Luigi Rossi, 2013, p. 26)
Il titolo ha invece una doppia valenza: se da una parte rimanda a un mondo ancestrale, mistico e pagano, che verrà più volte ripreso e affrontato dall’artista in opere incentrate su figure sciamaniche e enigmatiche sibille, dall’altra allude alla nuova visione dell’oggetto moderno, che diviene uno status symbol da possedere per esaltare il valore estetico all’interno dell’ambiente domestico.
Nel 1984, l’opera ottenne il premio Die Gute Industrieform ad Hannover, mentre l’anno seguente ricevette il premio Deutsche Auswahl LGA Stuttgart.
Stefania Cretella
Ambrogio Pozzi, catalogo della mostra (Faenza, Palazzo Esposizioni, 18 luglio – 4 ottobre 1987 – 45. Concorso internazionale della ceramica d’arte), Electa, Milano, 1987, p. 116; Ambrogio Pozzi: storie di forme 1950-2000, catalogo della mostra (Cerro di Laveno, Museo internazionale design ceramico – Civica raccolta di terraglia, 9 aprile – 25 giugno 2000) a cura di Flaminio Gualdoni, Electa, Milano, 2000, p. 56; Ambrogio Pozzi. Il mio rosso brucia, catalogo della 48° mostra della Ceramica di Castellamonte a cura di Vittorio Amedeo Sacco, Stendhal, Torino 2009, p. 37; Ambrogio Pozzi: tra arte e design, saggio critico di Laura Conconi, catalogo della mostra (Varese, Museo Flaminio Bertoni, 4 maggio – 2 giugno 2013; Viggiù, Museo Enrico Butti, 8 giugno – 7 luglio 2013) , Varese, Liceo artistico A. Frattini, SpazioArte Luigi Rossi, 2013, p. 42