Pozzi, Pesce

Il pesce in terracotta dipinta fa parte del gruppo di sculture zoomorfe e antropomorfe realizzate dal giovane Ambrogio Pozzi del 1953. In questo esemplare, il riferimento agli stilemi aspri, taglienti e accidentati della plastica e della cromia informale caratteristici delle invenzioni ceramiche di Leoncillo appare evidente e sembra risentire dell’influenza diretta del maestro, che l’anno precedente aveva esposto alla Prima Mostra della Ceramica d’Arte Italiana a Messina, rassegna alla quale aveva avuto modo di partecipare anche Pozzi.
Per realizzare le trasparenti tonalità celesti, le cavità dell’animale sono state riempite con del vetro di grosso spessore, sovrapposto a fili di rame, dimostrando anche uno spiccato interesse per la sperimentazione tecnica, sostenuta dalle sue competenze nel settore chimico (Ambrogio Pozzi, catalogo della mostra (Faenza, Palazzo Esposizioni, 18 luglio – 4 ottobre 1987 – 45. Concorso internazionale della ceramica d’arte), Electa, Milano, 1987, p. 24).
Stefania Cretella
Ambrogio Pozzi, catalogo della mostra (Faenza, Palazzo Esposizioni, 18 luglio – 4 ottobre 1987 – 45. Concorso internazionale della ceramica d’arte), Electa, Milano, 1987, p. 24; Ambrogio Pozzi: storie di forme 1950-2000, catalogo della mostra (Cerro di Laveno, Museo internazionale design ceramico – Civica raccolta di terraglia, 9 aprile – 25 giugno 2000) a cura di Flaminio Gualdoni, Electa, Milano, 2000, p. 19; Ambrogio Pozzi. Il mio rosso brucia, catalogo della 48° mostra della Ceramica di Castellamonte a cura di Vittorio Amedeo Sacco, Stendhal, Torino 2009, p. 12