Palazzo Balucanti, oggi sede del Liceo Arnaldo
La costruzione del palazzo fu promossa da Giulio Provaglio e portata a termine dai suoi eredi alla fine del Seicento, poco prima della vendita dell’intero edificio alla famiglia Poncarli, avvenuta agli albori del secolo seguente. Il palazzo passò in seguito ai conti Cigola che vendettero l’immobile a Giacinto Balucanti, in occasione del matrimonio del figlio Tomaso con la contessina Marianna Cigola, ragione che spinse il nuovo proprietario a investire in una grande opera di ristrutturazione e di decorazione degli interni del complesso (Lechi 1974, pp. 88-89).
La facciata del palazzo presenta una superficie grezza che permette, ancora oggi, di intravedere i materiali di costruzione originali e cela una struttura a ferro di cavallo con un ampio cortile centrale su cui affacciano i tre lati interni dell’edificio (Lechi 1974, p. 84). Il complesso si articola su due livelli caratterizzati, al pianterreno, da sei finestre quadrate con cornice lineare, suddivise dal portone centrale in due gruppi simmetrici, e da sette aperture più ampie al piano nobile, con una cornice semplice e una trabeazione soprastante. In corrispondenza della zoccolatura dell’edificio, si susseguono inoltre sei finestrelle ammezzate, che permettono l’illuminazione naturale delle stanze del seminterrato. Il portale, dalle forme seicentesche, presenta due lesene laterali che terminano in mezzi telamoni, i quali sorreggono la balconata soprastante.
Lasciandosi il portone d’ingresso alle spalle, si accede al porticato che circonda l’arioso cortile centrale, che presenta cinque archi a tutto sesto sul lato lungo, parallelo a corso Magenta, e quattro campate per parte nei lati brevi; la struttura è stata realizzata secondo un impianto a ferro di cavallo e, in corrispondenza dell’angolo sinistro, si trova lo scalone che conduce al piano superiore, all’incrocio dei lati del porticato.
Al piano terra, in corrispondenza del lato che affaccia su Corso Magenta, si trovano quattro sale, fregiate con semplici decorazioni architettoniche dipinte e ornamentali pitture fitomorfe mentre, al piano nobile, a cui è possibile accedere mediante le due rampe di scale situate alle spalle delle stanze d’angolo dell’edificio, si denota un’infilata di stanze, affacciate sul corso, decorate secondo un gusto marcatamente neoclassico. Tra queste spiccano, per le raffinate decorazioni pittoriche, la sala dei tondi, la sala dei personaggi illustri, la sala di Enea e Didone, la sala della Sapienza e l’Alcova. Nella zona affacciata sul cortile interno si trovano invece la Galleria, la sala delle crociere e, di raccordo tra il lato lungo e l’ala destra, la sala circolare. Nelle due ali laterali dell’edificio sono situate altre sale secondarie e spazi di disimpegno, attualmente dedicati agli spazi didattici e amministrati del Liceo Arnaldo.
Giulia Adami
Fausto Lechi, Le dimore bresciane in cinque secoli di storia, Vol. 5: Il Seicento, Edizioni di Storia Bresciana, 1976, pp. 84-89.
Giulia Adami, Liceo Classico Arnaldo, già palazzo Balucanti, in Stefania Cretella (a cura di), Miti e altre storie. La grande decorazione a Brescia. 1680-1830, Grafo, Brescia 2020, pp. 65-66.