Palazzo Conti, poi Vianelli, poi Soster, poi Prosdocimi-Muraro, poi Accademia Comini, ora Garbo
Palazzo Conti è situato in quella che veniva un tempo detta contrada di San Giovanni della Morte o contrada dei Colombini. La preesistenza edilizia è sempre appartenuta alla famiglia Conti, già attestata a Padova in periodo carrarese (Salici 1605, p. 166), ma i più rilevanti lavori di ricostruzione dei corpi dovettero avvenire all’altezza della seconda metà del Seicento, quando Pio Conti fissa per lunghi anni la sua residenza in una dimora differente, ubicata nella parrocchia di San Daniele.
Una controversia per il pagamento della fornitura di legname necessario per la nuova fabbrica con il mercante Pietro Lazzaroni, risalente al 1679, svela che la struttura edilizia del nuovo palazzo è già in essere a quella data e che i lavori di costruzione stanno procedendo almeno dal 1674 (Padova, Archivio di Stato, Notarile, 6501, c. 3 e sgg.). Proseguiranno fino al 1684, data in cui “Zuanne da Conselve marangon hora lavora nella fabbrica di detto Pio Conti in detta Casa” (Padova, Archivio di Stato, Notarile, 5981, c. 772), e probabilmente oltre.
Durante questi mesi, come ipotizza Vincenzo Mancini (2018, p. 173), in alcuni ambienti del palazzo sono in pieno svolgimento lavori di completamento e rifinitura preliminari o paralleli alla campagna decorativa. L’apparato ornamentale voluto dai proprietari era composto soprattutto di grandi tele incassate nelle pareti, ma in una stanza sopravvive un fregio ad affresco (cfr. Mancini 2011, pp. 12-16).
Oltre alla decorazione a fresco conservata nella sala del Camino, sulla parte bassa delle pareti del salone al primo piano correva uno zoccolo del quale ancora si conserva qualche tratto. Un anonimo frescante vi ha dipinto a monocromo, probabilmente ripetendo un unico, cartone, una coppia affrontata di aquile entro girali vegetali (cfr. Mancini 2001, pp. 47-48).
Emanuele Principi
A. Salici, Historia della famiglia Conti di Padova, di Vicenza et delle discendenti da essa con l’albero, Vicenza 1605; V. Mancini, Pittura del Seicento a Padova: un “Francese” pittore di “Bagatele”, in “Bollettino del Museo Civico di Padova”, XC, 2001, pp. 39-48; V. Mancini, Federico Cervelli a palazzo Conti, in “Padova e il suo territorio”, XXVI, 152, 2011, pp. 12-16; V. Mancini, Palazzo Conti a “San Giovanni della Morte”, in Affreschi nei palazzi di Padova. Il Sei e Settecento”, a cura di V. Mancini, A. Tomezzoli, D. Ton, Verona 2018, pp. 172-174.