Palazzo del Bo, ora Università degli Studi di Padova

Fino all’ultimo decennio del XV secolo, l’Università patavina non ebbe una sede unica e stabile, con le sue scuole sparse in diversi luoghi della città (Rossetti 1999, pp. 23-25; Semenzato 1999, p. II). Tra l’attuale via Cesare Battisti e via VIII Febbraio sorgevano tre case, di proprietà della famiglia Maltraversi prima e della famiglia Papafava poi, che nel loro insieme costituivano un insieme fortificato. Tale complesso fu adattato ad albergo, all’insegna del Bue, e identificato come hospitium bovis. Dalla seconda metà del XIV secolo fu inglobato nel palazzo e fu oggetto di lavori di sistemazione nel Cinquecento, secolo in cui assunse il nome di Bo (Semenzato 1999, pp. 13-14, pp. 135-138).
L’atto con il quale venne riconosciuta l’origine del palazzo cinquecentesco come sede dello studio patavino fu la cessione in enfiteusi, nel 1493, dell’antico albergo del Bo da parte di Jacopo Bonzanini a Bernardo Gil da Valenza, rettore dell’Università legista (Puppi 1977, p. 119; Rossetti 1999, pp. 24-25).
Emanuele Principi
L. Puppi, Il rinnovamento tipologico del Cinquecento, in Padova. Case e palazzi, a cura di L. Puppi e F. Zuliani, Vicenza 1977, pp. 102-140; C. Semenzato, L’Università di Padova. Il palazzo del Bo. Arte e storia, Padova 1999; L. Rossetti, L’Università di Padova. Profilo storico, Padova 1999; A. Pasquali, Palazzo del Bo, in Affreschi nei palazzi di Padova. Il Sei e Settecento”, a cura di V. Mancini, A. Tomezzoli, D. Ton, Verona 2018, pp. 170-171.