Palazzo Maldura

Il palazzo venne realizzato dall’architetto padovano Giambattista Novello per il giurista Andrea Maria Maldura, figlio di un commerciante, Federico, arricchitosi enormemente dopo essere giunto in città “con pochissimi quattrini” (Descalzi, Le Famiglie, XVIII secolo, c.205v): l’imponente fabbrica aveva dunque il compito di tradurre il peso economico e sociale raggiunto dalla famiglia, inserendosi in modo forte nel tessuto urbanistico della città (Olivato 1977, pp. 205-207).
L’iscrizione sulla sommità della facciata lascia intuire che, nonostante i lavori siano probabilmente proseguiti per qualche tempo, le strutture principali dell’edificio dovettero essere concluse entro il 1769.
La famiglia Emo Capodilista entrò in possesso del palazzo probabilmente in seguito al matrimonio tra Lucia Maldura (nipote di Andrea Maria) e Girolamo Emo Capodilista, celebrato nel 1823 (cfr. Munaron 1890, p. 85). Dal 1927 al 1961 l’edificio ospitò il Comando della Legione dei Carabinieri, rimanendo comunque di proprietà dei conti. Inaccessibile alla fine degli anni sessanta del Novecento, il palazzo è dal 1974 circa sede dell’Università degli Studi di Padova.
Emanuele Principi
G. Munaron, Cronografia della nobile famiglia de’ Conti Maldura, Venezia 1890; L. Olivato, Tradizionalismo, eversione e rinnovamento tipologico nell’edilizia tra Sette e Ottocento, in Padova. Case e Palazzi, a cura di L. Puppi e F. Zuliani, Vicenza 1977, pp. 181-221; A. Tomezzoli, Palazzo Maldura, in “Affreschi nei palazzi di Padova. Il Sei e Settecento”, a cura di V. Mancini, A. Tomezzoli, D. Ton, Verona 2018, pp. 279-299.