Palazzo Selvatico, poi Buzzacarini, ora sede della Biblioteca del Dipartimento di Storia dell’Università degli Studi di Padova

I documenti d’archivio testimoniano che l’edificio, in possesso della famiglia Selvatico fin dal 1406, fu rinnovato durante il primo ventennio del Seicento (Bresciani Alvarez 1977, pp. 167-168; Id. 1999a, pp. 522-523): i lavori furono portati a termine nel 1623 mentre la facciata venne completata sei anni più tardi.
Nel tardo Seicento vennero costruite, a ridosso del giardino, le scuderie e la palazzina, quest’ultima decorata al tramonto del XVIII secolo. In alcune sale sono visibili stucchi e specchiere tardo settecentesche, verosimilmente provenienti dalla palazzina e trasportati al piano nobile dell’edificio principale (Tiozzo 1972, p. 46; Bresciani Alvarez 1977, p. 168): lo stuccatore potrebbe essere identificabile con Giambattista Bianchi (cfr. Tosato 2018, p. 352).
La campagna decorativa fu probabilmente realizzata in occasione del matrimonio tra il conte Benedetto II Pietro Alvise Selvatico e la contessa Euride Manfredi di Ferrara, celebrato nel 1693 (Alberi genealogici, XIX secolo).
Emanuele Principi
C.B. Tiozzo, Andrea Urbani pittore. Opera completa, Vicenza 1972; G. Bresciani Alvarez, L’architettura civile del barocco a Padova, in Padova. Case e palazzi, a cura di L. Puppi e F. Zuliani, Vicenza 1977, pp. 141-179; G. Bresciani Alvarez, Architettura a Padova, a cura di G. Lorenzoni, G. Mazzi, G. Vivianetti, Padova 1999; D. Tosato, Palazzo Selvatico, Buzzacarini, in “Affreschi nei palazzi di Padova. Il Sei e Settecento”, a cura di V. Mancini, A. Tomezzoli, D. Ton, Verona 2018, pp. 352-355.