Palazzo Trento, poi Papafava, poi Vigodarzere, ora Papafava

Palazzo Trento, poi Papafava, poi Vigodarzere, ora Papafava

Il palazzo fu costruito per iniziativa del conte Giambattista Trento, cui spetta la volontà di erigere una nuova residenza fin dal 1750: ad accontentare il committente dovette essere l’architetto Giambattista Novello (1715-1799) nel 1760, che condusse lo stabile alle forme attuali entro il 1763. Nei primissimi anni dell’Ottocento il palazzo viene offerto da Faustina Papafava, vedova del conte Decio Trento, alla contessa Arpalice Papafava, ma intorno al 1804-1805 l’immobile è acquistato dai conti Antonio e Nicolò Vigodarzere per 105.000 lire venete. Tornato da Roma, dove aveva soggiornato per il 1803-1804, Alessandro Papafava, figlio di Arpalice, nel 1806 ottiene di entrare in possesso dello stabile, risarcendo i Vigodarzere con 14,399 lire.

Andrea Chiocca

 
Bibliografia:

B. Brunelli, Un appartamento neoclassico a Padova, in «Dedalo», IX, 1928-1929, pp. 46, 50; A. Rowan, The architect of the Palazzo Papafava, in Padua, in «The Burlington Magazine», CVIII, 757, 1966, pp. 184-190; L. Olivato, Tradizionalismo, eversione e rinnovamento tipologico dell’edilizia tra Sette e Ottocento, in Padova. Case e palazzi, a cura di L. Puppi e F. Zuliani, Vicenza 1977, pp. 203-204; A. Tomezzoli, Palazzo Trento, Papafava, in Affreschi nei palazzi di Padova. Il Sei e Settecento, a cura di V. Mancini, A. Tomezzoli, D. Ton, Verona 2018, p. 269.


 
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