Palazzo della Prefettura, Loggia di Cansignorio

Palazzo della Prefettura, Loggia di Cansignorio




Città:
Verona

Provenienza:
Palazzo della Prefettura, Loggia di Cansignorio

Autore:
Altichiero da Zevio

Titolo:

1. Due teste maschili, pittura murale staccata, 125,5 x 60,5 cm, inv. 36367-1B3865
2. Figura femminile, testa di frate, pittura murale staccata, 125,5 x 60,5 cm, inv. 36368-1B3866
3. Due figure femminili, pittura murale staccata, 125,5 x 60,5 cm, inv. 36369-1B3867
4. Schizzi architettonici, due teste maschili, pittura murale staccata, 245,5 x 60,5 cm, inv. 36370-1B3868
5. Figure di animali, testa coronata, pittura murale staccata, 245,5 x 60,5 cm, inv. 36371-1B3869
6. Tracce di architetture, figura maschile, pittura murale staccata, 245,5 x 60,5 cm, inv. 36372-1B3870

Ubicazione:
Museo degli Affreschi "G.B. Cavalcaselle"

Restauri:

1967 Ottorino Nonfarmale
1967 Ottemi Dalla Rotta

Le sei sinopie (cfr. Ericani 2010, pp.73-75, cat.37) furono scoperte nel 1967 in seguito allo strappo degli affreschi che decoravano gli undici sottarchi della loggia di Cansignorio (cfr. Ericani 2010, pp.70-73, cat.36), rinvenuti casualmente nel 1877, durante i lavori di riduzione dell’ala interna del Palazzo Prefettizio. Fu Mellini a riconoscere in essi un capolavoro di Altichiero, individuando ne-gli affreschi parte della decorazione della sala grande descritta da Vasari. L’importante recupero critico effettuato dallo studioso destò un nuovo interesse nei confronti degli affreschi, che nel 1967 furono strappati e trasferiti nelle raccolte dei Musei Civici di Verona. L’operazione portò alla luce la serie di sei sinopie, che vennero a loro volta recuperate e conservate nelle collezioni museali. Lo strappo venne eseguito da Ottorino Nonfarmale (Napione 2014, p.256, cat.85).
Gli intonachini, giudicati «di qualità e interesse notevolissimi» (Cozzi 1992, p.348), contengono una serie di disegni nessuno dei quali strettamente in relazione con le pitture sovrastanti. Altichie-ro era solito usare l’intonaco ancora bagnato come un foglio bianco, su cui tracciare con rapide pennellate le proprie invenzioni, per esercitarsi e sperimentare i tempi di asciugatura dell’intonaco stesso (Cuppini 1970, p.70, cat.15).
Le sinopie vengono descritte dettagliatamente da Giuliana Ericani all’interno del catalogo del Mu-seo di Castevecchio. Nella prima sinopia sono disegnate Due teste maschili (fig.1) con differenti copricapi, entrambe parzialmente mutile: in alto è rappresentato un uomo barbuto, di profilo, con un cappello a doppia tesa; in basso un uomo a tre quarti con un cappuccio floscio. Nella seconda sinopia compaiono una Figura femminile ed un busto maschile di profilo (fig.2), descritto nel cata-logo come una testa di frate. La donna è rappresentata al centro a figura quasi intera. Indossa una lunga veste stretta in vita; i capelli sono intrecciati intorno alla nuca. L’abbigliamento è descritto nei minimi dettagli. La mano sinistra trattiene un velo trasparente, mentre la destra regge un ogget-to, forse una borsa. Al centro compare una scritta, in parte lacunosa, che si sovrappone alla figura. Nella terza sinopia sono rappresentate Due figure femminili che si danno le spalle (fig.3). La prima, a sinistra, è raffigurata di tre quarti; il viso è ben definito, soprattutto nella resa del chiaroscuro, mentre il corpo è appena abbozzato. La seconda è rappresentata di profilo, a figura quasi intera: i capelli sono sciolti lungo la schiena, sul capo porta una corona e indossa un abito lungo e morbido, con sopra un mantello. Particolarmente curata è la resa del panneggio e delle ombre che produce il mantello, sorretto dalla mano destra. Accanto si intravede un profilo, tracciato in ocra rossa. Nel quarto “foglio” compaiono alcuni Schizzi architettonici e due teste maschili (fig.4). In alto è di-segnata la veduta laterale di una chiesa; risalta in particolare il prospetto esterno del transetto. La stessa architettura sembra essere riproposta anche nella porzione centrale e inferiore dell’intona-chino: prima viene rappresentata l’intera chiesa, poi vengono raffigurati alcuni dettagli, come il campanile e la facciata. Le teste maschili di profilo ricordano invece i busti di imperatori, resi però in modo grottesco. La quinta sinopia presenta alcune Figure di animali e una testa coronata in ocra rossa (fig.5). In alto si riconosce il profilo di un cerbiatto, mentre in basso è accennato il muso di un cavallo. Nell’ultima sinopia compaiono delle Tracce di architetture e una figura maschile (fig.6).
I disegni, strettamente legati fra loro, si possono ricondurre alla mano di Altichiero. La vicinanza ad alcune soluzioni formali presenti nelle successive opere padovane, permettono di attribuire le sinopie all’artista, ricostruendo in parte il suo catalogo. Sono state accostate anche alle sinopie rin-venute sotto la lunetta della tomba di Aventino Facastoro (cfr. Ericani 2010, pp.76-77, cat.39).
Nel 2000 sono state esposte nella mostra “L’Italia dei cento musei” (Rossi 2000, p.84, n.1). Oggi sono conservate insieme agli affreschi nel Museo “G.B. Cavalcaselle”.

Lia Passarini



Bibliografia:

E. Cozzi, Verona, in La pittura nel Veneto. Il Trecento, a cura di M. Lucco, Milano 1992, pp.347-348; M.T. Cuppini, Pitture murali restaurate, catalogo della mostra, Calliano 1970, pp. 68-70, cat.15; F. Rossi, L’Italia dei cento musei, catalogo della mostra, Roma 2000, p.84, n.1; G. Ericani,scheda in Museo di Castelvecchio, Catalogo generale dei dipinti e delle miniature delle collezioni civiche veronesi, I. Dalla fine del X all’inizio del XVI secolo, Cinisello Balsamo (Milano) 2010, pp. 73-75, cat.37; E. Napione, scheda in L’incanto dell’ affresco: capolavori strappati, a cura di L. Ciancabilla e C. Spadoni, Ravenna 2014, vol.1, pp.256-257, cat.85.



Elenco immagini:

1. Altichiero da Zevio, Due teste maschili.


 

2. Altichiero da Zevio, Figura femminile, testa di frate.


 

3. Altichiero da Zevio, Due figure femminili.


 

4. Altichiero da Zevio, Schizzi architettonici, due teste maschili.


 

5. Altichiero da Zevio, Figure di animali, testa coronata.


 

6. Altichiero da Zevio, Tracce di architetture, figura maschile.