Palazzo Ducale di Mantova, saletta dei Quattro Elementi

Palazzo Ducale di Mantova, saletta dei Quattro Elementi




Città:
Mantova

Provenienza:
Palazzo Ducale di Mantova, saletta dei Quattro Elementi

Autore:
Artista mantovano

Titolo:

Frate in preghiera

Tecnica e misure:
pittura murale staccata, 94,5 x 75,2 cm

Ubicazione:
Museo di Palazzo Ducale, deposito

Inventario:
inv. generale 6895, inv. statale 686

Restauri:

Intorno al 1923 stacco, strattista ignoto
1923 restauro di Arturo Raffaldini
1958 restauro di Assirto Coffani (AsoMn, esercizio finanziario 1958/1959, pos.3, Fondo straordinario per restauro opere mobili)
1997 restauro di Marcello Castrichini

L’affresco (fig.1) fu rinvenuto intorno al 1923, in occasione degli interventi diretti da Clinio Cotta-favi all’interno della saletta dei Quattro Elementi, situata nell’ala orientale della Domus Nova (L’Occaso 2011, p.251, cat.290; Valli 2014, p.452). Il frammento emerse sotto lo strato pittorico che decorava le volte a botte, in corrispondenza della raffigurazione della Terra. Le Allegorie degli Elementi ricoprivano infatti una decorazione anteriore, di carattere sacro.
L’ambiente, decorato da stucchi e da affreschi, venne restaurato negli anni Venti. Come documenta la relazione scritta da Clinio Cottafavi, sulle volte vennero ricostruite le parti mancanti degli stuc-chi, mentre i dipinti murali raffiguranti le Allegorie furono «puliti, fermati e restaurati» (Cottafavi 1934, p.132). Quando la testa di frate affiorò sotto ad una lacuna di intonaco, si ritenne opportuno scoprire l’intera figura, demolendo il leone che parzialmente la ricopriva. L’affresco venne quindi staccato e riportato su tela, mentre sull’intonaco ripristinato venne riprodotta la figura del leone, ad imitazione dell’originale (Cottafavi 1934, p.132). In seguito allo strappo, la tela venne appesa all’interno della sala (Cottafavi 1934, p.132). Nei cataloghi pubblicati nel 1949 e nel 1953 l’opera risulta esposta nella seconda delle sale dette dell’Alcova; in entrambi Ozzola la attribuisce a Do-menico Fetti e sembra ignorarne la provenienza (Ozzola 1949, p.9, n.54; Ozzola 1953, p.9, n.54; fig.2).
Nel 1958 l’affresco venne restaurato da Assirto Coffani, insieme ad altri tre frammenti riportati su tela e a un dipinto ad olio, raffigurante La morte di Sant’Antonio Abate. Il 18 dicembre 1958 i lavo-ri risultano terminati, per una spesa complessiva di 490.000 lire (doc.1; doc.2). Durante il restauro venne consolidato il colore, successivamente vennero eseguiti la pulitura ed il restauro pittorico. L’affresco presentava delle ridipinture, che furono rimosse (doc.1).
Il lacerto, «mal conservato e quindi difficilmente leggibile» (Safarik 1990, p.309, n.A080), è stato restaurato nuovamente nel 1997 da Marcello Castrichini. Nel 2002 L’Occaso ha riconosciuto nell’affresco conservato nei depositi del Museo, il frammento rappresentante il Frate in preghiera rinvenuto negli anni Venti nella sala dei Quattro Elementi, restituendone così la provenienza (L’Occaso 2002, p.291, nota 18).
L’affresco, di difficile attribuzione, viene datato intorno al 1601-1605. Molto probabilmente deco-rava una cappella, convertita in camerino in occasione della risistemazione dei locali voluta dal duca Ferdinando Gonzaga (L’Occaso 2011, p.251, cat.290). La sala venne decorata con le Allegorie, dipinte a secco, fra il 1620 e il 1623; L’Occaso le attribuisce ad alcuni artisti locali tra cui Jacopo Borbone e Francesco Borgani, mentre Valli suggerisce il nome di Carlo Santner (L’Occaso 2002, p.291, nota 18; Valli 2014, p.452).

Lia Passarini



Documenti:

Doc.1
Mantova, 18 dicembre 1958. Fattura inviata da Assirto Coffani alla Soprintendenza alle Gallerie di Mantova

Assirto Coffani invia alla Soprintendenza di Mantova la fattura relativa al restauro di cinque opere conservate presso Palazzo Ducale: una tela dipinta ad olio, raffigurante “La morte di Sant’Antonio Abate”, e quattro frammenti riportati su tela, rappresentanti una “Testa di Santo”, un “Santo Monaco”, un “Ecce Homo” e “Due fregi ornamentali”. La somma complessiva richiesta per le operazioni di restauro ammonta a 490.000 lire.
AsoMn, esercizio finanziario 1958/1959, pos.3, Fondo straordinario per restauro opere mobili

Doc.2
Mantova, 18 dicembre 1958. Certificato di Collaudo firmato dal Soprintendente Giovanni Paccagnini

Il Soprintendente esamina ed approva i restauri eseguiti da Assirto Coffani e ne dispone il pagamento.
AsoMn, esercizio finanziario 1958/1959, pos.3, Fondo straordinario per restauro opere mobili



Bibliografia:

C. Cottafavi, Palazzo Ducale di Mantova. Gli appartamenti di Eleonora de’ Medici, del Paradiso e dei Nani, in “Bollettino d’arte”, XXVIII, III, 1934, p.132; S. L’Occaso, Siena ed il legato Spannocchi, in Gonzaga, 2002, p.291, nota 18; S. L’Occaso, Museo di Palazzo Ducale di Mantova. Catalogo Generale delle collezioni inventariate. Dipinti fino al XIX secolo, Mantova 2011, pp.251-252, cat.290; L. Ozzola, La Galleria di Mantova. Palazzo Ducale. Con 210 illustrazioni, Cremona 1949, p..9, n.54.
L. Ozzola, La Galleria di Mantova. Palazzo Ducale. Con 212 illustrazioni, Mantova 1953, p.9, n.54; E. A. Safarik, con la collaborazione di G. Milantoni, Fetti, Milano 1990, p.309, n.A80; L. Valli, Palazzo Ducale di Mantova. La metamorfosi architettonica del Palazzo in Museo (1887-1938), Tesi di dottorato in Conservazione dei Beni Architettonici, relatore prof. Paolo Carpeggiani, correlatore prof. Alberto Grimoldi, Politecnico di Milano, 2014, p.452.



Elenco immagini:

1. Artista mantovano, Frate in preghiera.


 

2. Fotografia pubblicata da Ozzola nei cataloghi del 1949 e del 1953 (fig.158).