L’archivio digitale dedicato alla grande decorazione è nato in seguito al lavoro di ricerca condotto in occasione del PRIN 2010-2011 – La pittura profana dall’età barocca all’età neoclassica nell’Italia settentrionale, con particolare attenzione alla presenza dei pittori veneti e veneziani. Il compito primario del gruppo di ricerca veronese è stato la costituzione di un atlante iconografico della decorazione a tema profano presente sul territorio corrispondente all’attuale provincia di Brescia, creato attraverso la raccolta di materiali di repertorio e, soprattutto, di immagini digitali scattate in occasione di apposite campagne fotografiche condotte all’interno dei palazzi pubblici e privati che ancora conservano testimonianze risalenti all’arco cronologico prescelto. Il catalogo di immagini è accompagnato da schede di carattere storico e iconografico redatte da studiosi, dottorandi e studenti dell’Università. L’archivio è stato in seguito ampliato con schede dedicate alla realtà padovana, realizzate dall’Università di Padova all’interno del medesimo progetto PRIN. Per la schedatura dei propri palazzi, il gruppo patavino si è avvalso principalmente di materiale fotografico d’epoca.

Il database è strutturato in tre livelli connessi tra loro che permettono di spostarsi facilmente da uno all’altro (Scheda Palazzo, Scheda Sala, Scheda Immagine) e di condurre ricerche sulle personalità artistiche, sulle scelte iconografiche, sugli orientamenti della committenza e sulla diffusione di specifiche tematiche, utilizzando il motore di ricerca libera o avanzata.

L’immissione dei dati, a cura di Stefania Cretella, è stata effettuata con la collaborazione di Giulia Adami, Sofia Bergamini, Andrea Chiocca, Edoardo Lo Cicero, Nadia Giori, Mara Miele, Maddalena Oldrizzi, Sara Parisio, Emanuele Principi e Alberto Romanelli.

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    Ad est dello scalone è ubicato il salone d’onore, interamente decorato da Giuseppe Manfredini nel 1806, come attesta l’iscrizione che funge da sovrapporta sulla parete ovest: “INGENIO ET MANV IOSEPHI MANFREDINI ANNO MDCCCVI”. La decorazione, caratterizzata da elementi di gusto antiquario, finge un ampio porticato a due livelli con colonne e balaustre intervallate da figure e riquadri a trompe l’oeil, realizzate secondo un sapiente gioco scenografico. I lati brevi del portico svelano due luminose vedute contrapposte di giardini all’italiana, incorniciate da tendaggi drappeggiati e statue antiche; i lati lunghi sono occupati da tre grandi finestre, separate da coppie di colonne…

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    Il soffitto di questa sala, la seconda dell’enfilade, ospita un Trionfo di Bacco dipinto probabilmente da Ferdinando del Cairo all’inizio del Settecento, considerando il pagamento registrato in suo favore nel 1708 per lavori nella prima camera fronte strada sopra lo scalone (Loda in Massa 2003, pp. 38-40; Archivio di Stato di Brescia, Fondo Martinengo, B. 226, c. 180 e c. 227, cit. in Massa 2003, p. 77). La divinità, affiancata da un putto in volo che regge una lancia intrecciata con pampini e uva, è inginocchiata su una nuvola ed è tenuta per mano da Mercurio, che sta per condurla…

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    Dall’atrio di ingresso si accede allo scalone d’onore, una struttura a due rampe accompagnate da una balaustra continua di gusto baroccheggiante. Le pareti sono decorate da una struttura architettonica a trompe l’oeil costituita da colonne corinzie di marmo rosato, tra cui spiccano panoplie d’armi monocrome. Tale decorazione fu realizzata da Giuseppe Manfredini nel 1804, come testimonia la data di esecuzione inserita dall’artista in una delle panoplie della parete nord della galleria, che si apre come naturale continuazione al piano nobile. La medesima decorazione a trompe l’oeil continua sul soffitto: agli angoli si aprono degli imponenti vasi floreali, tra i quali…

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    Al piano nobile dell’edificio, in cima allo scalone d’onore, si trova sulla destra la prima saletta che affaccia su corso Matteotti. Il soffitto presenta una complessa quadratura illusionistica dipinta, formata da un parapetto e da basamenti in pietra sopra cui si elevano colonne in marmo rosato con volute che sorreggono una trabeazione dal profilo mistilineo sui toni del giallo tenue, decorata da teste umane e festoni. In corrispondenza dei quattro angoli, sotto le colonne, si formano delle nicchie che ospitano coppie di putti in monocromo grigio sorreggenti cartouches con monocromi rosa, di cui le raffigurazioni non sono più distinguibili a…

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    Questa sala, che si trova al piano terra del corpo meridionale e a cui si accede dalla sala 3, si caratterizza per un medaglione centrale con incorniciatura in stucco dorato in cui è rappresentata la scena allegorica della Concordia che abbatte la Discordia. La prima, dall’alto della nube su cui è seduta, tiene un mazzo di verghe e indica i tre putti in volo alla sua destra: il primo spezza un ramo, il secondo tiene le due parti di un ramoscello già spezzato, il terzo regge un ramo fiorito e scaccia la figura in basso che possiamo identificare nella Discordia…

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    Ad ovest dello scalone d’onore è situata l’alcova, decorata con raffinati motivi vegetali a stucco secondo un elegante gusto neoclassico. Le pareti sono ornate da medaglie raffiguranti attività agricole, la principale fonte economica della famiglia Ugoni, cui sono collegate anche due cornici che ritraggono la fertilità della terra (una cornucopia ricca di fiori e frutti e una piccola pala per lavorare la terra) e gli strumenti da lavoro (la falce, il rastrello, la zappa incrociati a spighe di grano), oltre ai sovrapporta dedicati a tematiche venatorie (la caccia con i cani e la caccia agli uccelli). Sui lati brevi spiccano…

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    Il primo ambiente al pianterreno dell’ala sud con una decorazione pittorica di rilievo è una grande sala rettangolare coperta da una volta a schifo, che si raggiunge dopo aver attraversato un corridoio che corre parallelo allo scalone d’onore. La parte centrale piana è occupata da un medaglione con cornice mistilinea in stucco dorato e l’Allegoria della Nobiltà di Casa Martinengo. (Lechi 1976, p. 202; Loda in Massa 2003, p. 49) In un cielo nuvoloso da cui spunta un timido sole sono rappresentate figure allegoriche femminili. La Nobiltà campeggia al centro, con un’asta nella mano destra e la statuetta d’oro di…

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    Al piano terra dell’ala settentrionale si trova questa stanza, a cui si accede dalla sala 1, che Lechi ricorda adibita a sala da pranzo, come suggerisce anche il soggetto della rappresentazione. L’ambiente si distingue infatti per il soffitto dominato dal Trionfo di Giove, Giunone e Venere, in cui Ebe viene presentata alle tre divinità sedute su una nube. La coppiera degli dei, ritratta con il tradizionale attributo della coppa in mano e accompagnata da due fanciulli, sta per essere incoronata dalla Fama, una donna alata avvolta in un manto azzurro. Il dipinto è inquadrato da una cornice mistilinea in stucco…

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    La sala, che si trova al piano terra dell’ala settentrionale a fianco delle scale e affaccia sulla corte interna, esibisce una volta a schifo con un medaglione centrale con cornice mistilinea dedicato al Trionfo della personificazione allegorica del Giorno. Esso è raffigurato in basso come un giovane alato in piedi che solleva una fiaccola, cinto da un manto rosso e con una stella sul capo. In secondo piano, sul carro trainato da cavalli bianchi con il sole, siede Aurora a cui viene posta sul capo una corona di fiori da due putti. Una figura femminile tiene le briglie dei destrieri…

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    La stanza che si affaccia sulla piazza esibisce una volta affrescata con un’architettura rococò scenografica, che si apre nel mezzo in un medaglione ovoidale con un finto cielo. Sopra una modanatura a kyma ionico si imposta una struttura dipinta con mensole a modiglioni, sorreggenti colonne tortili binate in marmo con un capitello composito dorato a volute e teste. Queste sostengono una trabeazione di color rosa decorata con un kyma ionico sotto cui, tra le coppie di colonne in corrispondenza dei quattro lati, si aprono edicole con parapetto e scenografici tendaggi rossi. Appoggiati sulle balaustre vi sono nature morte composte da…