Sala 2 Sala degli Antenati

Sala 2 Sala degli Antenati – Palazzo Calini ai Fiumi

 

La sala posta a sera dello scalone, detta Sala degli Antenati, è affrescata con quadrature realizzate da Antonio Mazza nel marzo 1781 e con figure probabilmente di mano di Andrea Nanini. Il soffitto piano, ancora permeato di movenze e passaggi cromatici tipici del barocchetto lombardo di metà Settecento, finge la presenza di una mossa volta con volute, cartouche e festoni vegetali, aperta nel centro da un grande oculo che mostra un cielo nuvoloso, popolato da putti. Il primo livello della quadratura architettonica è costituito da un paramento monocromo con volute, cartouche, specchiature angolari con racemi vegetali in finto rilievo e festoni di fiori policromi. Al centro di ogni lato si inserisce una sorta di cartiglio a edicola contenente una figura femminile seduta su una nuvola, a volte accompagnata da un putto, dipinta a monocromo su fondo giallo. Le figure sono dotate di attributi che rimandano al tema della musica e del teatro (cetra, tromba, triangolo, maschera). La struttura è profilata da una cornice mistilinea leggermente aggettante e nei quattro lati si inserisce una testina femminile con collana di foglie dorate. Sopra la cornice, in corrispondenza di ciascuna testa, si trova una coppa dorata con fiori. Il secondo livello è suddiviso in otto riquadri da elementi di raccordo curvilinei, che connettono la base al cornicione centrale; all’interno dei riquadri sono dipinti racemi vegetali in oro su fondo rosa. Il cornicione che delimita lo spazio dell’oculo centrale ha un andamento mistilineo a otto lobi, con decorazioni floreali policrome o in monocromo blu, aperture cuoriformi, decori a conchiglie e foglie.

La parte figurata rappresenta un cielo coperto da nubi, popolato da gruppi di putti con strumenti musicali. Il gruppo principale occupa la metà inferiore del cielo e rappresenta tre putti alati con strumenti musicali, spartiti, drappi svolazzanti e un cigno. Nella parte superiore si trovano una testa alata e una coppia di amorini in volo con mazzi di fiori in mano e una nuvola scura che fuoriesce dal limite dalla cornice ed è abitata da ulteriori amorini, privi di attributi.

Considerando i numerosi rimandi al mondo musicale, è probabile che la sala fosse utilizzata in origine come sala della Musica.

Le tre soprapporte sono dipinte con un medaglione circolare raffigurante un busto maschile in monocromo; la cornice, decorata con un motivo a ovoli, si inserisce tra due cornucopie da cui fuoriescono frutti e rami con foglie. Nella parte superiore si trova un bottone da cui pendono due nastri che cadono intorno alla parte superiore della cornice.

Stefania Cretella

 
Data: 1781
 
Bibliografia

Maurizio Mondini, Carlo Zani, La decorazione di Palazzo Calini in Brescia tra rococò e neoclassicismo, in “Dai Musei Civici d’Arte e Storia di Brescia. Studi e notizie”, n. 2, 1986, pp. 56, 57 (fig. 13); Valentino Volta, Palazzo Calini ai Fiumi, in Valentino Volta (a cura di), La cittadella degli Studi: chiostri e palazzi dell’Università di Brescia, Jaca Book, Milano 2006, p. 80;

Stefania Cretella, Università degli Studi di Brescia, facoltà di Giurisprudenza, già palazzo Calini ai Fiumi, in Stefania Cretella (a cura di), Miti e altre storie. La grande decorazione a Brescia. 1680-1830, Grafo, Brescia 2020, pp. 326-327.

 
Informazioni sul palazzo
Palazzo Calini ai Fiumi, ora Università di Brescia, Facoltà di Giurisprudenza
Brescia

Elenco immagini:

Andrea Nanini (attr.), Soprapporte con Busti maschili, 1781


 

Andrea Nanini (attr.) e Antonio Mazza, Decorazione della volta, 1781


 

Andrea Nanini (attr.), Putti, attributi musicali e cigno, 1781


 

Andrea Nanini (attr.) e Antonio Mazza, Particolare della volta, 1781