Sala 13 Alcova – Palazzo Balucanti
La sala che chiude il piano nobile è l’Alcova, straordinario esempio di decorazione neoclassica in cui si alternano, nelle pareti laterali, specchiature in finto marmo, finti stucchi raffiguranti motivi a candelabra con putti e conchiglie e riquadri con putti intrecciati a raffinati motivi vegetali e floreali. Sui lati che non presentano finestre si fronteggiano inoltre tre riquadri più grandi con altrettante figure femminili danzanti, abbigliate all’antica che volteggiano sopra una corona d’alloro mentre sono sovrastate da festoni di fiori sorretti da cigni, conchiglie e maschere con nastri; in queste figure è possibile riconoscere la rappresentazione delle Tre Grazie. All’interno dei sovrapporta monocromi sono invece state raffigurate due celebri scene dell’antichità, tra cui Le Storie di Coriolano e Cornelia presenta i suoi figli come i suoi tesori, entrambe identificative per una sala volta all’elogio delle virtù famigliari. Il soffitto è scandito da quattro anfore accompagnate da una coppia di vestali ciascuna, che sostengono la cornice centrale, con conchiglie e decorazioni vegetali, in cui si osservano La Pace e la Giustizia sedute su una voluminosa nuvola e accompagnate dai rispettivi attributi. Giacciono inoltre, contrapposte e sdraiate sulla cornice dei due lati lunghi della sala, due interessanti allegorie femminili: da una parte la Vigilanza che sfoglia un voluminoso libro dinnanzi a una fiamma ardente mentre due putti misurano il globo con il compasso e dall’altra la personificazione del Sonno, rappresentato da una donna addormentata, accanto a due bambini intenti a spegnere una lucerna in bronzo dalle forme antropomorfe. In accordo con l’attribuzione delle decorazioni presenti in alcune delle sale del piano nobile, anche per l’Alcova è possibile assegnare le pitture figurative della sala alla scuola del Teosa, in alcuni casi, come si evince dal viso di una delle Grazie, rimaneggiate da più recenti interventi di restauro.
Giulia Adami
Fausto Lechi, Le dimore bresciane in cinque secoli di storia, Vol. 5: Il Seicento, Edizioni di Storia Bresciana, 1976, pp. 84-89;
Giulia Adami, Liceo Classico Arnaldo, già palazzo Balucanti, in Stefania Cretella (a cura di), Miti e altre storie. La grande decorazione a Brescia. 1680-1830, Grafo, Brescia 2020, p. 66.
Palazzo Balucanti, oggi sede del Liceo Arnaldo
Brescia
Elenco immagini:
Scuola di Giuseppe Teosa, Dettaglio della spcchiatura raffigurante una delle Tre Grazie, 1800-1810
Scuola di Giuseppe Teosa, La Vigilanza, 1800-1810
Scuola di Giuseppe Teosa, Il Sonno, 1800-1810
Scuola di Giuseppe Teosa, Dettaglio del soffitto raffigurante La Giustizia e la Pace, 1800-1810
Scuola di Giuseppe Teosa, Dettaglio con mascherone e festoni vegetali