Sala 15 – Sala 15

Questo ambiente, decorato intorno al 1730 (Lechi 1977, p.138) dallo stesso quadraturista che lavorò nella sala con il Trionfo di Diana, funge da vestibolo alle stanze dell’ala a mezzogiorno del palazzo ed è posto in asse con la galleria del piano nobile.
La quadratura architettonica di gusto tardo barocco raffigura un’alta balaustra giocata sui toni del verde e del rosa, grazie all’utilizzo di inserti vegetali e marmi colorati. Attraverso le medesime gradazioni di colore l’anonimo artista ha dipinto, sopra al massiccio parapetto, una volta a botte ribassata. Questa, a sua volta tripartita attraverso l’utilizzo di lesene e archi, vede nella sua sezione centrale l’aprirsi di una cupola ovale decorata con motivi vegetali in finto stucco.
Nella sala sono presenti, infine, due soprapporte raffiguranti anch’essi decorazioni a stucco arricchite da alcuni racemi.
Edoardo Lo Cicero
Fausto Lechi, Le dimore bresciane in cinque secoli di storia, Vol. 6: Il Settecento e il primo Ottocento nella città, Edizioni di Storia Bresciana, 1977, pp. 136-137; Edoardo Lo Cicero, Mo.Ca, ex Tribunale, già palazzo Martinengo Colleoni di Malpaga, in Stefania Cretella (a cura di), Miti e altre storie. La grande decorazione a Brescia. 1680-1830, Grafo, Brescia 2020, p. 74.

Elenco immagini:
Decorazione della porzione laterale della volta, 1730 circa
Decorazione della porzione centrale della volta, 1730 circa
Sovrapporta, 1730 circa