Sala 6 Trionfo di Bacco

Sala 6 Trionfo di Bacco – Sala 6 Trionfo di Bacco

 

Il soffitto di questa sala, la seconda dell’enfilade, ospita un Trionfo di Bacco dipinto probabilmente da Ferdinando del Cairo all’inizio del Settecento, considerando il pagamento registrato in suo favore nel 1708 per lavori nella prima camera fronte strada sopra lo scalone (Loda in Massa 2003, pp. 38-40; Archivio di Stato di Brescia, Fondo Martinengo, B. 226, c. 180 e c. 227, cit. in Massa 2003, p. 77). La divinità, affiancata da un putto in volo che regge una lancia intrecciata con pampini e uva, è inginocchiata su una nuvola ed è tenuta per mano da Mercurio, che sta per condurla al cospetto di Giove. Due figure femminili paiono sorreggere la nuvola su cui si trova Bacco: sono la Giustizia coronata a seno nudo, con lancia e bilancia, e la Concordia, che tiene in mano una melagrana e ha il capo cinto da un ramo verde. Attorno a Giove accompagnato dall’aquila in volo si dispongono le divinità olimpiche in cerchio, difficilmente identificabili poiché la pittura è particolarmente rovinata (sono riconoscibili Venere, Minerva, Apollo citaredo, Ercole, Cerere con le messi). Sopra il cornicione in stucco, opera di Antonio Maria Ferraboschi risalente allo stesso anno di decorazione della volta, sfila, come un fregio continuo, un corteo di satiri festanti, ninfe, animali, giovani danzanti e suonanti vestiti con pelli di animale e corone, che portano rami di foglie di vite e uva, torce e vasi, richiamando la divinità principale. Su ciascun elemento angolare in stucco con volute, pampini e grappoli d’uva, siede una coppia di personaggi dipinti in monocromo, in una perfetta fusione tra la decorazione plastica e pittorica. Le due porte lignee su lati opposti della sala, risalenti alla seconda metà del XVIII secolo, sono intagliate con motivi vegetali stilizzati e dorati in alcune parti. Nei sovrapporta, sempre lignei, troviamo da una parte lo stemma della città di Brescia con il leone rampante e dall’altra quello della Provincia con inquartati i simboli dei quattro comuni di Chiari, Breno, Verolanuova e Salò. Le pareti sono invece affrescate con un festone orizzontale continuo su fondo blu sotto il cornicione in stucco e scandite da riquadri verticali con motivi ercolanensi su fondo rosa: i minori contengono motivi floreali con mandorle o tondi a fondo blu con esili danzatrici e putti; i riquadri maggiori, posizionati uno di fronte all’altro sulle pareti su cui si aprono le porte, contengono l’uno un cammeo con Flora e Zefiro e l’altro un medaglione con figure che si potrebbero forse identificare con Amore e Psiche, retti da sirene adagiate su consolles, vasi di fiori e festoni. In corrispondenza degli angoli è dipinto un motivo a nastro che si attorciglia su uno stelo. Tali ornamentazioni, che ricordano da vicino la decorazione eseguita da Giuseppe Teosa nel salone di Palazzo Carpani ora Poncarali a Brescia, risalgono all’inizio del XIX secolo e potrebbero essere state eseguite da un artista della bottega del Teosa e in alcune parti forse anche dal maestro stesso (Lechi 1976, p. 200; Tanzi 1984, p. 100; Massa 2003, p. 21).

Sara Parisio

 
Bibliografia

Fausto Lechi, Le dimore bresciane in cinque secoli di storia, Vol. 5: Il Seicento, Edizioni di Storia Bresciana, 1976, p. 200; Marco Tanzi, Problemi di neoclassicismo bresciano: Giuseppe Teosa tra committenza religiosa e privata, in “Itinerari”, n. 3, 1984, p. 100; Renata Massa, Frescanti e pittori al servizio dei marchesi, in R. Massa (a cura di), Palazzo Martinengo Colleoni di Pianezza e oratorio di San Carlino, p. 21; Renata Massa – Barbara D’Attoma, Alcune note e documenti sull’arredo del palazzo, in R. Massa (a cura di), Palazzo Martinengo Colleoni di Pianezza e oratorio di San Carlino, Provincia di Brescia, Assessorato alla Cultura, Quaderni 6, settembre 2003, pp. 28-30; Angelo Loda, Le decorazioni murali settecentesche in Palazzo Martinengo: proposte per un percorso, in R. Massa (a cura di), Palazzo Martinengo Colleoni di Pianezza e oratorio di San Carlino, Provincia di Brescia, Assessorato alla Cultura, Quaderni 6, settembre 2003, pp. 38-40;

Sara Parisio, Provincia di Brescia, già Liceo Olivieri, già Istituto Tecnico Commerciale “G. Abba”, già palazzo Bargnani, già Martinengo Colleoni di Pianezza, in Stefania Cretella (a cura di), Miti e altre storie. La grande decorazione a Brescia. 1680-1830, Grafo, Brescia 2020, p. 278.

 
Informazioni sul palazzo
Palazzo Martinengo Colleoni di Pianezza, poi Bargnani – ora sede del settore trasporti, edilizia scolastica e interventi sul patrimonio della Provincia di Brescia
Brescia

Elenco immagini:

Decorazione della volta e delle pareti


 

Ferdinando del Cairo, Trionfo di Bacco, 1708


 

Ferdinando del Cairo, Dettaglio delle divinità olimpiche, 1708


 

Antonio Maria Ferraboschi, Cornicione ed elemento angolare, stucco, 1708


 

Ferdinando del Cairo, Dettaglio del corteo bacchico, 1708


 

Ferdinando del Cairo, Dettaglio del corteo bacchico, 1708


 

Bottega di Giuseppe Teosa, Decorazioni ercolanensi, inizio del XIX secolo


 

Bottega di Giuseppe Teosa, Dettaglio del cammeo con Flora e Zefiro sostenuto da sirene adagiate su consolle, inizio del XIX secolo