Sala con putti – Sala con putti

Questo ambiente, posto nel corpo settentrionale, è stato ornato nei primi decenni del XIX secolo in stile neoclassico.
Le pareti presentano solamente due decorazioni a fascia, una è posta nella parte bassa delle mura, poco sopra lo zoccolo in pietra, mentre l’altra corre nella parte alta, sotto a un finto architrave in pietra formato da triglifi e rombi. Entrambe le fasce sono composte da racemi di quercia e ulivo, quella inferiore, però, è arricchita dalla presenza di lepri, mentre quella superiore da api, libellule e faretre.
Il soffitto è decorato con una semplice quadratura architettonica che, alla reale struttura piana della volta, aggiunge solamente un oculo centrale ottagonale. All’interno di questo, che sfonda illusionisticamente lo spazio verso un cielo ingombro di nubi, è possibile ammirare quattro putti intenti a giocare tra loro, che presentano interessanti affinità stilistiche e compositive con il girotondo di putti dipinti da Teosa nella galleria del primo piano di palazzo Averoldi. Il resto del soffitto è ornato da otto composizioni in finto stucco formate da cigni, aquile, vasi, fiori e foglie d’acanto.
Fausto Lechi, Le dimore bresciane in cinque secoli di storia, Vol. 6: Il Settecento e il primo Ottocento nella città, Edizioni di Storia Bresciana, 1977, p. 312; Stefania Cretella, Palazzo Materossi, già Fè d’Ostiani, in Stefania Cretella (a cura di), Miti e altre storie. La grande decorazione a Brescia. 1680-1830, Grafo, Brescia 2020, p. 209.

Brescia
Elenco immagini:
Veduta della volta
Particolare della decorazione della volta
Particolare della decorazione della volta