Sala da pranzo – Palazzo Tosio

La Sala da pranzo (Sala 4) è stata allestita su progetto di Rodolfo Vantini nel 1833 e rivela rimandi alla cultura neoclassica soprattutto nelle incorniciature delle porte e degli armadi a muro, in finto marmo bianco, con mensole e architravi. Il fregio a monocromo che funge da cornicione è dipinto con foglie e girali d’acanto, tra una modanatura inferiore a nastri e una doppia modanatura superiore a Kyma ionico e a cima di foglie d’acanto alternate a fiori. La volta a botte unghiata, decorata a monocromo da Giovan Battista Dragoni, è incentrata sul tema delle Arti e delle Scienze. Nelle vele dei lati maggiori sono inseriti sei lunette: nella parte orientale vi sono Dante, semisdraiato con un libro aperto e il braccio destro appoggiato su una testa all’antica con in bocca una tromba; due putti alati che sostengono un busto di profilo di Galileo, con libri e un mappamondo sullo sfondo; Shakespeare appoggiato ad una pila di libri e con una maschera tragica ai piedi. La zona prospiciente accoglie il ritratto di Virgilio, con in mano lo stilo e vari oggetti sullo sfondo (vaso cesellato, torce accese, flauto di Pan); un putto alato che incorona il ritratto di profilo di Raffaello e un secondo putto che scrive su una pergamena, tra vari oggetti simbolici (un libro, una tavolozza con pennelli, un compasso); il ritratto di Omero, con in mano una cetra e l’avambraccio sinistro appoggiato su una sfinge. L’asse centrale della volta a botte è occupato da tre medaglioni ottagonali raffiguranti Ebe, tre putti alati in volo, con corone d’alloro tra le mani, e probabilmente Flora. La quadratura architettonica che asseconda la forma reale della volta è costituta da patere con teste di aquila o leone, diversi riquadri triangolari e quadrati con cornici a kyma ionico, contenenti pigne, teste animali e composizioni allegoriche che rimandano alle varie discipline artistiche (strumenti musicali, coppe cesellate, tavolozze con pennelli, panoplie d’armi, pergamene e penne d’oca). Il resto della superficie è dipinta con fiori, girali e foglie d’acanto, civette, grifoni con corpo a foglia d’acanto e festoni di frutti.
Stefania Cretella, Ateneo di Brescia, Accademia di Scienze Lettere ed Arti, già palazzo Tosio, in Stefania Cretella (a cura di), Miti e altre storie. La grande decorazione a Brescia. 1680-1830, Grafo, Brescia 2020, p. 40.

Brescia
Elenco immagini:
Giovan Battista Dragoni, Decorazione della volta, 1833
Giovan Battista Dragoni, Dante, 1833
Giovan Battista Dragoni, Ritratto di profilo di Galileo, 1833
Giovan Battista Dragoni, Shakespeare, 1833
Giovan Battista Dragoni, Virgilio, 1833
Giovan Battista Dragoni, Ritratto di profilo di Raffaello, 1833
Giovan Battista Dragoni, Omero, 1833
Giovan Battista Dragoni, Ebe, 1833
Giovan Battista Dragoni, Putti, 1833
Giovan Battista Dragoni, Flora (?), 1833