Sala 12 Sala dei Putti

Sala 12 Sala dei Putti – Palazzo Calini ai Fiumi

 

La prima sala accanto alla galleria, detta Sala dei Putti, si caratterizza per la ricca decorazione della volta, affrescata con una quadratura architettonica marmorea arricchita da decori in policromia e numerosi dettagli in oro. Gli affreschi sono stati realizzati da Francesco Vuò tra il 1780 e il 1781, con la collaborazione di Pietro Scalvini, autore delle parti figurate. Il livello esterno è formato da lunette ribassate e da medaglioni angolari. Le lunette, che occupano l’intera lunghezza dei lati, sono decorate da girali d’acanto a monocromo su fondo rosa, mentre al centro dello spazio si trova una coppia di putti monocromi accanto a un vaso. Nei medaglioni ovali sono ritratte figure femminili sedute su nuvole, dipinte a monocromo su fondo oro. Il medaglione è incastonato nel finto cornicione marmoreo, arricchito da una cornice a ghirlanda d’alloro e da un festone di frutti rossi, legati alle estremità con nastri dorati. Il livello successivo è suddiviso in otto sezioni: quattro fasce radiali di raccordo tra i medaglioni e il centro della volta e quattro riquadri di forma trapezoidale. Gli elementi di raccordo sono decorati con un inserto centrale a candelabra su fondo azzurro, con due fasce laterali di larghezza minore, dipinte con un motivo a candelabra su fondo oro, e con un riquadro superiore posto tra due mensole a foglia d’acanto, contenente una testa femminile tra girali d’acanto. I riquadri trapezoidali, profilati da una cornice con foglie d’acanto a monocromo su fondo oro, contengono medaglioni ottagonali o esagonali con putti monocromi su fondo rosa, affiancati da una torcia accesa e da una faretra con arco e frecce, con rami di alloro. Davanti a ciascun riquadro pende un festone di frutti e foglie.

Il centro della volta è occupato da una specchiatura ottagonale, chiusa da una modanatura a baccellature; il centro accoglie una cupoletta in trompe l’oeil con rosone, fascia a foglie e riquadri con foglie d’acanto, balaustrini e fiori e in finto rilievo, mentre lo spazio tra l’oculo circolare e la cornice a otto lati è decorato con girali d’acanto, creature di fantasia e candelabri in finto rilievo.

Stefania Cretella

 
Datazione: da: 1780 a: 1781
 
Bibliografia

Fausto Lechi, Le dimore bresciane in cinque secoli di storia, Vol. 3: Il Cinquecento nella città, Edizioni di Storia Bresciana, 1974, p. 128; Maurizio Mondini, Carlo Zani, La decorazione di Palazzo Calini in Brescia tra rococò e neoclassicismo, in “Dai Musei Civici d’Arte e Storia di Brescia. Studi e notizie”, n. 2, 1986, pp. 49, (fig. 3), 56; Bernardo Falconi, Brescia. L’estro della decorazione neoclassica e romantica (1780-1862), in Fernando Mazzocca (a cura di), Ottocento lombardo. Arti e decorazione, Skira, Milano 2006, p. 181; Valentino Volta, Palazzo Calini ai Fiumi, in Valentino Volta (a cura di), La cittadella degli Studi: chiostri e palazzi dell’Università di Brescia, Jaca Book, Milano 2006, p. 80;

Stefania Cretella, Università degli Studi di Brescia, facoltà di Giurisprudenza, già palazzo Calini ai Fiumi, in Stefania Cretella (a cura di), Miti e altre storie. La grande decorazione a Brescia. 1680-1830, Grafo, Brescia 2020, p. 326.

 
Informazioni sul palazzo
Palazzo Calini ai Fiumi, ora Università di Brescia, Facoltà di Giurisprudenza
Brescia

Elenco immagini:

Francesco Vuò e Pietro Scalvini, Decorazione della volta, 1780-1781


 

Francesco Vuò, Particolare della volta, 1780-1781


 

Francesco Vuò, Particolare della volta, 1780-1781


 

Francesco Vuò e Pietro Scalvini, Particolare della volta, 1780-1781