Sala 10 Sala dei veli

Sala 10 Sala dei veli – Palazzo Martinengo Cesaresco

 

Le pareti della Sala dei veli (Sala 10), secondo ambiente dell’enfilade a mattina, mostrano delle semplici specchiature delimitate da una stretta modanatura e da una decorazione a fiori stilizzati, mentre lo zoccolo è decorato con tre diversi fregi continui: il primo dal basso è il più ampio e comprende un pampino d’uva; la seconda greca è formata da sfere e lire stilizzate su un motivo ad astragalo a sole perline; segue un fregio a meandro.

Il soffitto è opera autografa di Manfredini (firmato e datato 1798: “Peint par Joseph Manfredini anné VI Republic”). Sul finto cornicione che separa le pareti dalla volta si imposta un fregio in finto rilievo con baccellature alternate a foglie d’acanto, chiuso da un motivo ad astragalo a sole perline e da un motivo ad anthemion. La fascia centrale della volta è suddivisa in riquadri delimitati da modanature con motivo ad astragalo a sole perline, singolo o doppio, a sua volta incorniciato da un motivo a cerchi contenenti fiori a finto rilievo. I riquadri angolari ospitano pampini d’uva, leoni e sfingi, mentre all’interno di riquadri trapezoidali sono ritratte varie divinità all’interno di portici all’antica. Il nome della sala deriva dai veli trasparenti a pois che scendono dal centro della volta e coprono solo parzialmente le scene dipinte, grazie alla presenza di putti in piedi sul finto cornicione che sollevano i drappi.

Il centro del soffitto è occupato da un medaglione rettangolare contenente un rosone circolare. Lo spazio tra la cornice lineare e il rosone è riempito da finti rilievi a monocromo raffiguranti quattro grifoni, festoni e due tondi con teste femminili alate. Il rosone è invece composto da più elementi concentrici sovrapposti alle finte cornici architettoniche: una ghirlanda vegetale, il merletto plissettato da cui partono i veli e foglie d’acanto in finto bronzo.

Stefania Cretella

 
Data: 1798
 
Bibliografia

Gian Enrico Manzoni, Palazzo Martinengo Cesaresco dell’Aquilone, senza editore, s.d., pp. 10-11; Fausto Lechi, Le dimore bresciane in cinque secoli di storia, Vol. 3: Il Cinquecento nella città, Edizioni di Storia Bresciana, 1974, pp. 90, 94; Marco Tanzi, Aspetti della pittura neoclassica in Lombardia tra Rivoluzione e Restaurazione: Giuseppe Manfredini (1789-1815), in “Ricerche di storia dell’arte”, n. 26, 1985, p. 84; Il Palazzo Martinengo Cesaresco dell’Aquilone, Editrice La Scuola, Brescia 2003, pp. 130-131;

Stefania Cretella, Università Cattolica del Sacro Cuore, Istituto Arici, già palazzo Martinengo Cesaresco, in Stefania Cretella (a cura di), Miti e altre storie. La grande decorazione a Brescia. 1680-1830, Grafo, Brescia 2020, p. 308.

 
Informazioni sul palazzo
Palazzo Martinengo Cesaresco, ora sede dell’Università cattolica e del Collegio Arici – Brescia
Brescia

Elenco immagini:

Giuseppe Manfredini, Decorazione dello zoccolo, 1798


 

Giuseppe Manfredini, Decorazione della volta, 1798


 

Giuseppe Manfredini, Medaglione centrale della volta, 1798


 

Giuseppe Manfredini, Decorazione della volta, 1798


 

Giuseppe Manfredini, Minerva e Nettuno che si contendono il controllo della città di Atene, 1798


 

Giuseppe Manfredini, Iscrizione, 1798