Sala delle Architetture – Palazzo Monti

Dalla galleria si accede anche alla sala delle architetture, un ambiente con le pareti completamente ricoperte da vedute di antiche rovine che creano uno sfondamento prospettico che, come sottolinea Lechi, sono “concepite con fantasia piranesiana” (Lechi, 1974, p. 340). Il soffitto voltato è caratterizzato dalla presenza di una finta architettura a cupola con un marcato scorcio prospettico che alza illusionisticamente la sala. La fascia perimetrale è data da una serie di riccioli, volute e vasi angolari posti cromaticamente in contrasto con la parte centrale per creare un effetto chiaroscurale che amplifichi il sottinsù. Qui si trovano due iscrizioni che indicano due date con la dicitura “dipinta anno 1780” e “terminata anno 1880” con ogni probabilità eseguite nell’Ottocento in seguito a restauri.
Nadia Giori
Fausto Lechi, Le dimore bresciane in cinque secoli di storia, Vol. 3: Il Cinquecento nella città, Edizioni di Storia Bresciana, 1974, pp. 338-346;
Nadia Giori, Palazzo Martin, già Monti, in Stefania Cretella (a cura di), Miti e altre storie. La grande decorazione a Brescia. 1680-1830, Grafo, Brescia 2020, pp. 195-196.

Elenco immagini:
Veduta del soffitto
Parete con veduta architettonica
Iscrizione “dipinta anno 1780”
Iscrizione “terminata anno 1780”