Sala 14 Sala delle candelabre

Sala 14 Sala delle candelabre – Palazzo Calini ai Fiumi

 

La Sala delle candelabre, adiacente alla Sala dei Grifoni e comunicante con la Galleria delle sfingi, deve il proprio nome al motivo decorativo dominante, recuperato dal repertorio classico e proposto in chiave monumentale all’interno delle specchiature che scandiscono le pareti. Il grande salone, oggi adibito a sala delle lauree, venne dipinto da Giuseppe Reina nel 1783, come testimoniano i due cartigli inseriti nelle candelabre presenti nella parete di fondo. La decorazione pittorica, giocata sui toni del grigio, del verde chiaro e del crema, è costituita da una quadratura architettonica semplice e rigorosa che suddivide le pareti e la volta in specchiature e riquadri di varie forme e dimensioni, che ospitano i diversi elementi ornamentali in grisaille. La sezione inferiore delle pareti è occupata da una semplice zoccolatura monocroma sulla quale si impostano pilastri scanalati con capitelli ionici collegati da festoni di foglie e frutti, affiancati a lesene con motivi vegetali. Nelle pareti minori, le porte a doppio battente che permettono l’accesso alle sale limitrofe sono sormontate da sovrapporte con composizioni di foglie e girali d’acanto davanti a bastoni incrociati terminanti con una pigna, mentre lo spazio laterale è occupato dalle candelabre in monocromo. La parete confinante con la galleria, dotata di una doppia porta centrale con due sovrapporte simili alle precedenti, è suddivisa in quattro specchiature: il primo riquadro, posto all’estremità orientale, ospita il grande stemma araldico della famiglia Calini, composto da una scala e una bandiera, sormontato da un elmo e circondato da stendardi, faretra, insegne e rami di alloro, allusione a trionfi militari; i riquadri ai lati delle porte, stretti e allungati, sono occupati da motivi a candelabra; l’ultimo riquadro ripropone lo stemma dei Calini, questa volta circondato da simboli cardinalizi, rami di alloro e di palma.

Nella parete su via delle Battaglie si aprono tre finestre che riducono sensibilmente la superficie a disposizione per la decorazione pittorica, composta dalle solite coppie di lesene e pilastri, da due riquadri con motivi a candelabra e da tre soprafinestre, le due alle estremità con festoni di drappi, quella centrale con motivi ornamentali vegetali.

Il passaggio tra le pareti e la volta è sottolineato da un cornicione dipinto con modanature semplici, a ghirlanda e a Kyma lesbo continuo.

Il centro della volta a botte ribassata presenta un medaglione rettangolare, con i lati minori curvilinei, chiuso da una serie di modanature alle quali si connettono le costolature architettoniche che partono dalla base del soffitto, creando riquadri e nicchie. Nel medaglione insistono un riquadro centrale ottagonale, due riquadri rettangolari e diversi inserti, tutto dipinto con rosette, conchiglie e ornamenti di ispirazione vegetale in finto stucco, che ritornano anche nelle candelabre e nei riquadri della fascia perimetrale, nei quali compaiono anche patere con teste leonie, animali mostruosi, anfore, composizioni di fiori e trofei con strumenti musicali. Le nicchie circolari alla base del soffitto sono invece costituite da conchiglie.

Stefania Cretella

 
Data: 1783
 
Bibliografia

Fausto Lechi, Le dimore bresciane in cinque secoli di storia, Vol. 3: Il Cinquecento nella città, Edizioni di Storia Bresciana, 1974, p. 128; Maurizio Mondini, Carlo Zani, La decorazione di Palazzo Calini in Brescia tra rococò e neoclassicismo, in “Dai Musei Civici d’Arte e Storia di Brescia. Studi e notizie”, n. 2, 1986, pp. 54 (fig. 10), 55; Bernardo Falconi, Brescia. L’estro della decorazione neoclassica e romantica (1780-1862), in Fernando Mazzocca (a cura di), Ottocento lombardo. Arti e decorazione, Skira, Milano 2006, p. 181; Valentino Volta, Palazzo Calini ai Fiumi, in Valentino Volta (a cura di), La cittadella degli Studi: chiostri e palazzi dell’Università di Brescia, Jaca Book, Milano 2006, pp. 80-81;

Stefania Cretella, Università degli Studi di Brescia, facoltà di Giurisprudenza, già palazzo Calini ai Fiumi, in Stefania Cretella (a cura di), Miti e altre storie. La grande decorazione a Brescia. 1680-1830, Grafo, Brescia 2020, p. 326.

 
Informazioni sul palazzo
Palazzo Calini ai Fiumi, ora Università di Brescia, Facoltà di Giurisprudenza
Brescia