Sala di Flora

Sala di Flora – Palazzo Brognoli

 

La sala mostra una quadratura pittorica che interessa lo zoccolo delle pareti, ornate con specchiature marmoree e decorazioni a cartouche sui toni dell’azzurro, e una più articolata struttura dipinta sul soffitto. L’architettura illusionistica intreccia le trabeazioni mistilinee ai decori a voluta marmorei e metallici, mentre ai quattro angoli del soffitto si trovano vasi dorati ricolmi di composizioni floreali, separati da stemmi che raffigurano piccoli busti di personaggi all’antica e raffigurazioni femminili allegoriche a monocromo. Al centro, inscritta in una cornice curvilinea a finto stucco con decorazioni vegetali, una figura femminile accompagnata da puttini in cui si riconosce, grazie agli attributi vegetali, la dea Flora. La donna è abbigliata con una tonaca all’antica che le lascia scoperto il seno e una corona floreale che riprende la grande composizione posta all’interno di una conchiglia dorata, trasportata dall’amorino in movimento alla sua destra. Sulla sinistra invece è presente un secondo amorino che ostenta un arco dorato mentre, con l’altra mano, argina il rigonfiamento del drappo alimentato dal vento. Per motivi stilistici, in particolare la forma allungata e carnosa dei volti, il roseo e liscio incarnato dei personaggi, i morbidi panneggi gonfiati dal vento e la resa dettagliata dei fiori innalzati dal putto sulla destra, la pittura viene attribuita al pittore Francesco Savanni (Marcheva 2018, p. 13). La composizione mostra una forte aderenza stilistica di Savanni alle realizzazioni del suo maestro bolognese, Francesco Monti.

Giulia Adami

 
Datazione: da: 1750 a: 1770
 
Bibliografia

Fausto Lechi, Le dimore bresciane in cinque secoli di storia, Vol. 5: Il Seicento, Edizioni di Storia Bresciana, 1976, pp. 68-74; Ana Marcheva, Francesco Savanni: vita e opere in Francesco Savanni (1724-1772), 2018, pp. 11-27;

Giulia Adami, Palazzo Bonera, già Brognoli, in Stefania Cretella (a cura di), Miti e altre storie. La grande decorazione a Brescia. 1680-1830, Grafo, Brescia 2020, p. 123.

 
Informazioni sul palazzo
Palazzo Brognoli, ora Bonera
Brescia