Salone

Salone – Salone

 

Nel grande salone passante, una sobria finta architettura articola le pareti con otto lesene intervallate da candelabre con motivi di strumenti musicali, specchiature in giallo e verde acqua, ornate da motivi di festoni in finto stucco, al centro delle quali si aprono nicchie a fondo dorato, e al loro interno finte sculture. Queste rappresentano Orfeo, Armonia, Apollo, Euterpe, reggenti a loro volta vari strumenti musicali. Sullo zoccolo, sono bassorilievi in bronzo dorato su fondo porpora con vari giochi di putti. Compaiono egualmente a mò di sovrapporta sei gruppi di putti al naturale, con strumenti e spartiti musicali.

Sulla volta del salone un’articolata visione celeste, genericamente identificata come la rappresentazione delle Divinità dell’Olimpo da Padoan Urban (1969-1970).

Al centro della scena un personaggio femminile è indicato da Mercurio a Giove e Giunone, mentre, accompagnato da quella che potrebbe essere una colomba, da alcuni putti, e, più a sinistra, dalle Grazie. Ascende al cielo verso l’Olimpo. A fianco della figura femminile compare inoltre un personaggio maschile, accompagnato da un grifone, che reca l’iscrizione «SOLUTUS OMNI FOENORE», allusiva a un’ode di Orazio (Epodi, II, vv. I-4). L’allegoria coincide perfettamente con l’iconografia del Credito secondo l’Iconologia di Cesare Ripa. Nella parte alta sono, ad accogliere la figura femminile nell’Olimpo, Giove e Giunone, presentati da Mercurio, notoriamente il dio del commercio. Nella parte inferiore della visione celeste, sono invece le allegorie delle quattro parti del mondo, affiancate da putti in volo con una cornucopia e un rametto di corallo.

Difficile è identificare il personaggio femminile protagonista della vicenda, forse una complessa allegoria oppure un generico riferimento alla glorificazione della famiglia Zigno.

Responsabili del ciclo pittorico del salone sono Giambattista Canal e Paolo Guidolini.

 
Data: 1786 ca.
 
Bibliografia

G. Moschini, Guida per la città di Padova all’amico delle Belle Arti, Venezia 1817, p. 193; E.A. Cicogna, Delle Iscrizioni veneziane raccolte ed illustrate da Emmanuele Antonio Cicogna cittadino veneto, V, Venezia 1842, p. 350; O. Ronchi, Guida storico artistica di Padova e dintorni, Padova 1922, p. 23; D. Ricciotti Bratti, Notizie d’arte e di artisti, in «Miscellanea di Storia Veneta», IV, 1930, pp. 17-18; M. Voltolina, Il pittore P.A. Novelli, in «Rivista di Venezia», XI, 3, 1932, p. 108;  M. Checchi, L. Gaudenzio, L. Grossato, Padova. Guida ai monumenti e alle opere d’arte, Venezia 1961, pp. 488-489; L. Padoan Urban, Catalogo delle opere di Giambattista Canal (1745-1825), in «Atti dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti», CXXVIII, 1969-1970, p. 76, cat. 44; G. Pavanello, La decorazione neoclassica a Padova, in «Antologia di Belle Arti», IV, 13-14, 1980, p. 57; G. Pavanello, David Rossi 1741-1827. Ristauratore del buon gusto, Verona 2016, p. 51; D. Ton, Palazzo Zigno, Nani Mocenigo, in Affreschi nei palazzi di Padova. Il Sei e Settecento, a cura di V. Mancini, A. Tomezzoli, D. Ton, Verona 2018, pp. 366-370.

 
Informazioni sul palazzo
Palazzo Zigno, ora Nani Mocenigo
Padova

Elenco immagini:

Giambattista Canal e Paolo Guidolini, Orfeo.


 

Giambattista Canal e Paolo Guidolini, Armonia.


 

Giambattista Canal e Paolo Guidolini, Apollo.


 

Giambattista Canal e Paolo Guidolini, Euterpe.


 

Giambattista Canal e Paolo Guidolini, Putti con strumenti musicali.


 

Giambattista Canal e Paolo Guidolini, Putti con strumenti musicali.


 

Giambattista Canal e Paolo Guidolini, Glorificazione della famiglia Zigno.