Salone di Teti – Salone di Teti

Il grande salone è completamente affrescato sulla volta e sulle pareti. Su quest’ultime sono simulati finti arazzi contornati da fasce floreali che rappresentano scene collegate al tema di Teti, ma le cattive condizioni di conservazione non sempre consentono una chiara lettura. Un riquadro illustra la ninfa Teti che immerge il figlio Achille nel fiume Stige per renderlo immortale, seguito dall’episodio di Teti che chiede a Efesto di confezionare le armi di Achille. Non identificabile con certezza la figura di vecchio in adorazione di un idolo, come pure la scena al centro di una parete lunga raffigurante un cavaliere preceduto da un servo con torcia.
A raccordare pareti e volta sono presenti una serie di lunette entro le quali sono rappresentati busti all’antica intervallati da scenette a monocromo. Dal cornicione inoltre si eleva una struttura in finto stucco che si estende sulla volta a botte e definisce tre aperture. Dai piedritti si imposta un’intelaiatura di motivi a volute, fogliame e mascheroni, popolata da putti intenti a cogliere frutti dai festoni, a sostenere il cornicione del grande sfondato centrale e le cornici mistilinee in finto stucco con coppie di figure infernali ai lati inquadranti due ovati. Le scene sulla volta illustrano gli episodi mitologici che furono causa dello scoppio della guerra di troia, nel primo ovato si trova il Giudizio di Paride e nel secondo il Rapimento di Elena. Al centro è affrescato il Convito di Teti e Peleo al quale non fu invitata la dea della discordia Eris che lanciò il pomo d’oro preteso dalle più belle tra le dee presenti.
V. Mancini, Palazzo Belloni, in Affreschi nei palazzi di Padova. Il Sei e Settecento, a cura di V. Mancini, A. Tomezzoli, D. Ton, Verona 2018, pp.153-155.
Palazzo Belloni
Padova
Elenco immagini:
Daniel van den Dyck, Episodio di storia mitologica
Daniel van den Dyck, Convito di Teti e Peleo.
Daniel van den Dyck, Giudizio di Paride
Daniel van den Dyck, Rapimento di Elena.
Daniel van den Dyck, Scena di caccia.