Stanza delle Stagioni – Stanza delle Stagioni

Al centro delle tre sovrapporte, nella fascia alta delle pareti, sono rappresentate tre stagioni, a monocromo chiaro su fondo nero: Autunno, Primavera ed Estate. Ai lati di esse, su fondo verdino, fantasiose figure per metà donne alate reggono serpenti o nastri a cui sono legati uccelli.
Mentre la fascia sottosoffitto è decorata da un fregio a meandro con metope (raffiguranti animali in lotta, putti e trofei), la fascia più esterna del soffitto presenta girali intervallati da cammei con divinità e figure intente a sacrifici. Agli angoli emergono spicchi di un soffitto cassettonato, mentre al centro della volta la quadratura immagina un tendone che ne ricopra l’apertura ovale a mo’ di ombrello mentre tutt’attorno un’ulteriore fascia in finta pietra è percorsa da aquile, girali, dragoni e putti che cavalcano cavalli marini.
Nell’impianto decorativo si può riconoscere, come nella Stanza delle Vedute Romane, la mano del vicentino Paolo Guidolini, fondamentale interprete del rinnovamento del gusto decorativo in chiave classicista (si veda Chignola 2004, p. 66). Rispetto agli interventi dell’ornatista negli altri ambienti del palazzo, la decorazione di questa stanza presenta caratteri più marcatamente orientati verso il gusto neoclassico, con l’assenza di sfondati e aperture e l’ostentata citazione di elementi antichi nei dettagli del fregio.
Emanuele Principi
Bresciani Alvarez, L’architettura civile del barocco a Padova, in Padova, Case e palazzi, a cura di L. Puppi e F. Zuliani, Vicenza 1977, p. 173; G. Pavanello, La decorazione neoclassica a Padova, in “Antologia di Belle Arti”, IV, 13-14, 1980, p. 57; G. Fossaluzza, La pittura a Padova nel Settecento, in La pittura in Italia. Il Settecento, a cura di G. Briganti, II, riedizione accresciuta e aggiornata, Milano 1990, p.166; I. Chignola, Paolo Guidolini: un ornatista tra Tiepolo e Novelli, in “Neoclassico”, 25, 2004, p. 66; , in “Affreschi nei palazzi di Padova. Il Sei e Settecento”, a cura di V. Mancini, A. Tomezzoli, D. Ton, Verona 2018, pp. 317-331.

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