Scalone – Scalone

Addossato al lato sud-ovest del cortile si trova il grande scalone d’onore a due rampe divise da balaustra, illuminato con luce zenitale proveniente da un lucernario ovale aperto nel soffitto, che, come ricorda Lechi (1977, p. 136), rappresenta un caso unico all’interno del contesto bresciano.
La decorazione è in stile neoclassico, in linea con il gusto diffusosi a Brescia negli ultimi decenni del Settecento. Sono presenti diverse lesene a stucco con capitello ionico e due affreschi rappresentanti entrambi una nicchia dove, sopra ad un alto piedistallo, sono poste due finte statue. La prima di queste, posizionata sul piano d’arrivo, raffigura Giove con gli attributi dell’aquila e dei fulmini, intento a indicare agli ospiti del palazzo la galleria, ambiente che si sviluppa senza soluzione di continuità a nord dello scalone. La seconda statua, posizionata nella parete est del primo pianerottolo, raffigura Ercole con l’Idra ai suoi piedi, la clava tenuta in equilibrio sulla spalla destra e la pelliccia del leone di Nemea tenuta stretta con il braccio sinistro. Le ombre di entrambe le finte statue sono state accordate dal pittore con la direzione della luce naturale che illumina l’ambiente.
Edoardo Lo Cicero
Fausto Lechi, Le dimore bresciane in cinque secoli di storia, Vol. 6: Il Settecento e il primo Ottocento nella città, Edizioni di Storia Bresciana, 1977, p. 136; Edoardo Lo Cicero, Mo.Ca, ex Tribunale, già palazzo Martinengo Colleoni di Malpaga, in Stefania Cretella (a cura di), Miti e altre storie. La grande decorazione a Brescia. 1680-1830, Grafo, Brescia 2020, p. 74.

Elenco immagini:
Finta statua di Ercole
Finta statua di Giove