Sala 7 Giunone scatena i venti – Palazzo Averoldi
Questa sala, posizionata nell’angolo che guarda verso il cortile d’onore del braccio a sera del palazzo, venne riccamente decorata da Manfredini nel 1795, come attesta l’iscrizione “JOSEPH / MANFREDINUS / PICTOR MED.S F. 1795” collocata nella facciata della capanna dipinta sulla parete occidentale.
Nelle pareti sono presenti otto riquadri con scene di genere legate al tema delle Stagioni in cui lo scorrere del tempo viene raccontato attraverso le varie mansioni del lavoro nei campi, a cominciare da quelle estive dove viene rappresentata la mietitura e la conseguente misura del grano compiuta sotto lo sguardo vigile del padrone, poi quelle autunnali legate alla vendemmia e quelle primaverili della potatura e dell’innesto degli alberi da frutto e la raccolta dei fiori, per giungere infine alla raccolta della legna in inverno. In queste scene contadini e gentiluomini sono colti nei più minuti dettagli della vita quotidiana, rivelando così l’attenzione di Manfredini verso quella pittura di realtà proveniente da artisti lombardi come Giacomo Ceruti e Antonio Cifrondi.
Completano la decorazione delle pareti due sopraporta collocati nelle pareti minori, in uno viene rappresentato Apollo che scuoia Marsia e nell’altro Mercurio che dona la cetra ad Apollo. Si tratta di temi già affrontati da Manfredini nella “camera rossa” di palazzo Stanga Trecco di Cremona (1791), citando puntualmente,nel caso bresciano, le decorazioni di soggetto analogo dipinte da Annibale Carracci nella galleria Farnese a Roma.
Il soffitto è decorato con una quadratura architettonica aperta illusionisticamente sul cielo, dove volteggia Giunone che scatena i venti. Le fasce laterali sono invece scandite da costoloni, che formano delle vele angolari decorate con motivi animali e vegetali, e nicchie, contenenti festoni di fiori e coppie di putti in atteggiamenti giocosi. Tra le nicchie si inseriscono quattro riquadri con soggetti mitologici, ovvero la Fuga di Enea da Troia in fiamme, le Arpie rubano il cibo dalla tavola di Fineo, Teti che tempra la spada di Achille e Perseo che taglia la testa di Medusa. Nella finta trabeazione che regge la volta si colloca infine un fregio con rami di vite, maschere e canestri di frutta.
Nella decorazione della volta si riconferma l’importante influenza che la pittura bolognese ebbe per Manfredini. L’impianto architettonico dipinto per questa sala riprende infatti i modelli della volta del bolognese palazzo Poggi, affrescata da Pellegrino Tibaldi a metà Cinquecento, e quelli della galleria Farnese decorata da Annibale Carracci. Quest’ultimo è citato da Manfredini anche nell’ impostazione dell’episodio con Perseo, in quello della fuga di Enea e nell’attacco delle Arpie, il primo ripreso da una lunetta del camerino Farnese e gli altri due dalle decorazioni di palazzo Fava a Bologna.
Edoardo Lo Cicero
Fausto Lechi, Le dimore bresciane in cinque secoli di storia, Vol.3: Il Cinquecento nella città, Edizioni di Storia Bresciana, Brescia 1974, p. 321;
Tanzi, Aspetti della pittura neoclassica in Lombardia tra Rivoluzione e Restaurazione: Giuseppe Manfredini (1789-1815), in “Ricerche di storia dell’arte”, 26, 1985, p.81-82;
Falconi, Brescia. L’stro della decorazione neoclassica e romanitca (1780-1862),in Ottocento Lombardo, arti e decorazione, a cura di F. Mazzocca, Milano 2006, p. 186;
Stefania Cretella, La grande stagione neoclassica a Brescia: il rinnovamento di palazzo Averoldi, in “Ricche Minere”, n.3, 2016, pp. 130-132;
Stefania Cretella, Palazzo Averoldi, in Stefania Cretella (a cura di), Miti e altre storie. La grande decorazione a Brescia. 1680-1830, Grafo, Brescia 2020, pp. 100-101.
Palazzo Averoldi, ora sede del Rotary Club
Brescia
Elenco immagini:
Giuseppe Manfredini, Decorazione della volta, 1795
Giuseppe Manfredini, Decorazione delle pareti, 1795
Giuseppe Manfredini, Le arpie rubano il cibo alla tavola di Fineo, 1795
Giuseppe Manfredini, Teti che tempra la spada di Achille, 1795
Giuseppe Manfredini, Fuga di Enea da Troia in fiamme, 1795
Giuseppe Manfredini, Perseo taglia la testa di Medusa, 1975
Giuseppe Manfredini, Apollo scuoia Marsia, 1795
Giuseppe Manfredini, Primavera (Innesto degli alberi da frutto), 1795
Giuseppe Manfredini, Primavera (Raccolta dei fiori), 1795
Giuseppe Manferdini, Estate (Mietitura), 1795
Giuseppe Manfredini, Estate (Conta del grano), 1795
Giuseppe Manfredini, Autunno (Vendemmia), 1795
Giuseppe Manfredini, Inverno (Raccolta della legna), 1795
giuseppe Manfredini, Inverno, 1795
Giuseppe Manfredini, Firma dell’artista, 1795